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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Punto di primo intervento a rischio. Si chiede apertura h12 degli ambulatori

Nuova ipotesi di ridimensionamento per l'ex pronto soccorso del Sambiasi. Per salvarlo proposta l'apertura pomeridiana degli ambulatori di radiologia e ortopedia

NARDO’ – Dopo il declassamento dell’ospedale e la riconversione del pronto soccorso a Punto di Primo intervento incombe una nuova ipotesi di chiusura per il servizio presso il Sambiasi di Nardò destinato a un futuro molto incerto perché teoricamente al di sotto degli standard numerici imposti dal ministero della salute. Ed è per questo che l’amministrazione comunale di Palazzo Personè ha inteso proporre alcune soluzioni per “salvare” il punto di primo intervento dell’ex ospedale dalla paventata ipotesi di chiusura. Il dato degli accessi che registra l’ex pronto soccorso di Nardò, con operatività h24, è lievemente inferiore alla soglia richiesta dal ministero (se si considera il bilancio del 2015 si contano 5.730 accessi a fronte dei 6mila richiesti). Una soglia inferiore che anche se minima espone teoricamente il punto di primo intervento a ipotesi già ventilate di ridimensionamento o chiusura.

Ma tale situazione, secondo il responso degli addetti ai lavori,  risulterebbe fortemente condizionato dalla ridotta operatività imposta agli ambulatori di Ortopedia e di Radiologia presenti nello stesso presidio dell’ex Sambiasi, aperti solo nella fascia mattutina dalle 8 alle 14, che tenderebbe a ridurre nettamente la confluenza verso il punto di primo intervento da parte dei cittadini e quindi il numero degli accessi allo stesso. Da qui la proposta fatta propria anche dal sindaco Giuseppe Mellone ai vertici della sanità regionale, (e maturata anche a seguito di un confronto con gli stessi operatori del presidio sanitario neretino), per la trasformazione in h12 dei due ambulatori di ortopedia e radiologia, che potenzierebbe i servizi relativi e consentirebbe agevolmente al punto di primo intervento di far crescere gli accessi e di non rischiare i provvedimenti drastici che invece appaiono all’orizzonte.

“Fuori dai tecnicismi e dalle soluzioni concrete” sottolinea il sindaco Mellone, “ la nostra città ha già fornito un contributo altissimo, persino eccessivo, alla legittima esigenza di razionalizzazione del sistema sanitario della nostra Regione, in barba ai dati di utilizzo, al bacino di utenza, alle dimensioni del territorio. Siamo convinti da tempo che ci siano inspiegabili scelte di illogicità compiute ai danni dei cittadini che rappresento negli ultimi anni di gestione sanitaria a livello regionale. E che ulteriori scelte nella stessa direzione siano ancora più illogiche e ai confini dell’accanimento”.  Il primo cittadino ha già chiesto un incontro al presidente e assessore alla Sanità della Regione, Michele Emiliano, al direttore del Dipartimento regionale della Salute, Giovanni Gorgoni, e al direttore generale della Asl di Lecce, Silvana Melli per fare il punto della questione e concertare la soluzione più idonea che possa scongiurare un ridimensionamento dell’operatività o la totale chiusura dell’ex pronto soccorso.

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