Sigilli ad auto e beni per 90mila euro: sono riconducibili a un presunto affiliato Scu

  LECCE – Scatta il sequestro di beni di un uomo ritenuto un affiliato “storico” della Scu. Nella mattinata di oggi il personale della Divisione Anticrimine, della Squadra mobile e del commissariato neretino, hanno apposto i sigilli ai beni di Roberto Giammarruto, 32enne neretino conosciuto come “Robertino”, condannato, con sentenza di primo grado a 16 anni e 8 mesi, anche per spaccio e traffico di stupefacenti destinato alla piazza di Nardò.

Si tratta di 2 autovetture, un motoveicolo, due fabbricati, diversi depositi e un conto su PostePay, per un valore complessivo di  circa 90 mila euro. La polizia ha eseguito il provvedimento del Tribunale di Lecce, finalizzato all’aggressione dei patrimoni dell’uomo, attivo nei territori dei comuni e delle marine di Nardò e Galatone. Al termine delle indagini condotte nei mesi scorsi, il 32enne era risultato “promotore” di un’associazione dedita al narcotraffico, alla perpetrazione di usura e traffico di armi.

 Nei giorni scorsi, il Tribunale di Lecce – Sezione Riesame e Misure di Prevenzione – su proposta congiunta del questore e del procuratore della Repubblica di Lecce, ha emesso un decreto di sequestro di prevenzione patrimoniale dei beni, ritenuti riconducibili al 32enne, sebbene formalmente intestati a terzi. Le indagini patrimoniali, condotte dalla Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniale della Divisione Anticrimine, sono state incentrate sulla ricostruzione del profilo criminale temporale e sull’analisi delle posizioni economico-patrimoniali del proposto e del suo nucleo familiare, accertando come il soggetto in questione, pur non avendo formalmente dichiarato redditi sufficienti a giustificare le sue rilevanti disponibilità economiche, avrebbe accresciuto il proprio patrimonio personale ed imprenditoriale, ricorrendo anche all’intestazione di beni a congiunti.