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Venerdì, 26 Aprile 2024
Disagi nonostante i lavori di riqualificazione / Nardò

Servizi igienici inaccessibili per bimbo disabile. Classe trasferita in piazza Umberto

Dopo i disagi e l’incresciosa situazione vissuta a Nardò da un alunno di 10 anni nel plesso di via Bellini trovata la soluzione per arginare la problematica. Comune e dirigenza chiariscono che la questione è stata già affrontata lunedì scorso. Il Pd accusa l’amministrazione

NARDO’ - Sono stati giorni difficili per un piccolo studente neretino di 10 anni, diversamente abile, che quest’anno frequenta la quinta classe della scuola primaria “don Lorenzo Milani”, appartenente al Polo 1, e che nella sede temporanea di via Bellini ha trascorso i primi due giorni scuola nel corridoio, con l’operatore socio sanitario addetto, ma nell’impossibilità di poter accedere e usufruire dei servizi igienici.

Una situazione incresciosa e disagevole che già da lunedì scorso ha visto la dirigenza scolastica, l’amministrazione comunale, sollecitate dal disappunto esternato dai genitori del bambino, impegnate a trovare una soluzione immediata alla problematica.

E nelle scorse ore il Comune di Nardò, tramite l’assessore all’Istruzione, Giulia Puglia, ha ricostruito la vicenda annunciando anche il trasferimento della classe frequentata dal bambino interessato nel plesso di piazza Umberto. Una soluzione già concertata dall’inizio del nuovo anno scolastico, ma che ha avuto dei giorni di ritardo nella sua attuazione e che quindi ha generato il forte disagio per il piccolo, già costretto a muoversi su una carrozzina, e le immancabili polemiche a corredo.

Ad inizio d’anno si è, per così dire, scoperto che nella struttura scolastica di via Bellini, dopo i lavori effettuati, i servizi igienici, di cui anche questo bambino ha bisogno a più riprese, sono stati allestiti in un sottoscala o, in alternativa, al primo piano, senza la possibilità di usare un ascensore. La classe del piccolo alunno è stata spostata temporaneamente nella scuola di via Bellini, recentemente ristrutturata e dotata di palestra, in quanto nella struttura di appartenenza di via Crispi sono appena iniziati i lavori di ristrutturazione.

La dirigente scolastica del Polo 1, Novella Pepe, sin da quando aveva avuto notizia del trasferimento si era premurata di verificare che ci fossero tutte le condizioni per accogliere anche gli alunni disabili. Ma nelle ultime settimane sembra che il corridoio che avrebbe consentito al ragazzo disabile, aiutato dal suo assistente, di raggiungere il bagno disabili vero e proprio è stato murato. L’altro bagno disabili si trova invece al primo piano, ma il bambino non può raggiungerlo perché la rampa di scale non è dotata di ascensore e quindi il piccolo è impossibilitato ad accedervi.

I genitori del piccolo si sono subito mossi per garantire al figlio una frequenza quanto più normale possibile, nelle sue già gravi condizioni, e si sono rivolti sia ai tecnici del Comune sia agli amministratori ed hanno informato della situazione anche i carabinieri della stazione locale.

La problematica sembra ora in via di definizione, come hanno spiegato tanto la dirigente quanto l’amministrazione comunale con il prossimo trasferimento di un paio di quinte classi presso l’edificio scolastico di piazza Umberto. E sulla questione la stessa dirigente Pepe ha voluto fornire delle puntualizzazioni.

“Posso confermare che la problematica era stata subito evidenziata e che la soluzione era stata già trovata nella giornata di lunedì, con il coinvolgimento della famiglia del bambino” spiega la dirigente del Polo 1, “anche nella mattinata di ieri ci sono stati contatti costanti con l’assessora Puglia e con gli uffici comunali con l’obiettivo di risolvere con tempestività le oggettive difficoltà in cui si è trovato il bambino”.

“Avevamo ipotizzato anche una soluzione diversa, ma più lunga e complessa, con l’installazione di un ascensore a scuola. In ogni caso, un confronto ragionato e sereno, di cui francamente mi risulta incomprensibile l’evoluzione nella serata di ieri e l’ingiustificato clamore mediatico in cui siamo finiti. Mi dispiace, ovviamente, anche perché l’amministrazione comunale ha mostrato sin da subito piena disponibilità a risolvere la questione”.

Il Comune dispone il trasferimento

In merito alla vicenda del bambino con disabilità della quinta classe della scuola primaria impossibilitato a frequentare l’immobile di via Bellini, l’amministrazione comunale ha chiarito che già lunedì scorso la soluzione era stata individuata e che di questo erano state informate la famiglia e la dirigenza scolastica.

Il Comune ha precisato, inoltre, che non è stato possibile attuare sino ad oggi la soluzione individuata, cioè il trasferimento della classe e di un’altra quinta, dello stesso modulo didattico, presso il plesso di piazza Umberto I, solo per difficoltà logistiche e organizzative.

“Nei prossimi giorni” fa sapere l’assessora all’Istruzione Giulia Puglia, “la classe di questo bambino e un’altra quinta saranno trasferite a piazza Umberto, come avevamo già stabilito. Il fatto che il trasferimento non si sia ancora concretizzato è dovuto a ragioni di tipo organizzativo e logistico, avendo a che fare con un’attività molto complessa di riqualificazione di molti immobili scolastici e di riorganizzazione delle classi”.

“La situazione era stata già definita e la famiglia e la dirigente scolastica ovviamente ne erano al corrente. Capisco il disappunto per i ritardi” conclude l’assessore comunale, “ma la baraonda che ne è derivata è incomprensibile. Quello che posso dire con certezza è che nel giro di pochissimo metteremo il bambino nelle condizioni migliori per frequentare la scuola e studiare. Mi limito a fare l’amministratore, a metterci la faccia e soprattutto ad affrontare i problemi e a risolverli. Evito di commentare gli esercizi di sciacallaggio delle ultime ore e le strumentalizzazioni costruite senza conoscere tutti gli aspetti della vicenda”.

Il Pd caustico: “Le solite figuracce”

L’organizzazione delle classi deve essere fatta prima dell’inizio scolastico. E sulla vicenda il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Lorenzo Siciliano non risparmia il suo rimbrotto all’indirizzo del sindaco Mellone e della sua assessora delegata alla pubblica istruzione.

“Ho appreso della vicenda che ha interessato un nostro piccolo concittadino, un bambino con disabilità frequentante la scuola primaria ‘Don Milani’, con profonda amarezza. Ho voluto andare a fondo alla questione, ascoltando i genitori e cercando di comprendere come fosse possibile che ad un bambino con disabilità non venisse garantita la piena fruizione di spazi adeguati alle sue esigenze, in primis i servizi igienici” scrive Siciliano in una nota.

“Come è noto, le classi della scuola di via Crispi, per via di lavori in corso, sono state trasferite presso la scuola di via Bellini” spiega ancora Siciliano, “e questo trasferimento non è iniziato ieri, ma diverso tempo fa. Quindi, già da tempo era ben noto ai signori di palazzo che gli alunni frequentanti la scuola di via Crispi avrebbero frequentato quella di via Bellini. Così come era noto alla dirigenza scolastica, ai docenti e alle famiglie. Famiglie che hanno scelto e calibrato i loro impegni, lavorativi e non, anche in funzione della scuola che i propri figli avrebbero frequentato a settembre, cioè via Bellini”.

“Ebbene, a inizio d’anno, scopriamo che nella struttura scolastica di via Bellini, dopo i lavori effettuati, i servizi igienici, di cui questo bambino ha bisogno a più riprese, sono stati allestiti in un sottoscala o, in alternativa, al primo piano, senza ascensore” lamenta il consigliere Dem, “questa vergogna la si scopre ad inizio anno scolastico con bambine e bambini già in classe, famiglie organizzate, docenti pronti al loro lavoro. Cosa hanno fatto, esattamente, Mellone e i suoi durante l’estate, quando dovrebbe essere coordinata e garantita da parte del Comune, in modo impeccabile, la corretta fruizione delle scuole di competenza comunale? Non erano al corrente che in quella quinta classe vi fosse un bambino con necessità particolari, in modo da non dovere, oggi, correre affannosamente ai sacrosanti ripari? Se non lo sapevano è grave. E se lo sapevano e non ne hanno tenuto conto è ancor più grave”.

“E’ evidente che i genitori di quel bambino hanno preteso che il loro figlio vivesse una condizione scolastica adeguata ai suoi bisogni. Ed è altrettanto evidente che chi li accusa di aver ingigantito la questione non si rende conto di cosa significhi vedere il proprio figlio privato delle accortezze minime di cui necessita” conclude Siciliano, “a me interessa che si sia giunti ad una soluzione immediata. Ma ciò non toglie che il disagio arrecato alle famiglie dei bambini che saranno, nuovamente, trasferiti presso la scuola di piazza Umberto, non è di poco conto”.

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