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Villaggi e porto sulla costa. Sel ribadisce il “No” e interroga i ministri

Nuova presa di posizione del circolo "nove aprile" di Nardò sulle lottizzazioni delle zone Cafari, Sarparea e Cenate-Lissandri già bocciate dalla Regione, ma in parte legittimate dal Tar. Interrogazione della deputata Pannarale

NARDO’ – La storia infinita delle lottizzazioni contestate lungo la costa neretina  e una nuova presa di posizione del circolo “Nove Aprile” di Sel. Il tutto ad un anno esatto, o giù di lì, di distanza dal rigetto da parte della Regione Puglia (settore Paesaggio dell'assessorato all'Urbanistica)       dell’autorizzazione paesaggistica per almeno sei piani di lottizzazione adottati dal Consiglio comunale di Nardò negli anni scorsi e in virtù delle previsioni del Piano regolatore generale, tra i quali il villaggio in zona Cafari, nei pressi di Torre Inserraglio, l’altro villaggio con attracco  turistico in località Sarparea, tra uliveti e in agro di Sant'Isidoro, e un insediamento edilizio tra le cave della contrada Cenate-Lissandri, urbanisticamente contemplato nel Comparto 50. Già in quella occasione il circolo di Sel di Nardò ebbe modo di “esprimere viva soddisfazione per il rigetto da parte della Regione Puglia riguardo i Piani urbanistici esecutivi che prevedevano la costruzione di villaggi turistici nelle località dei Cafari, Sarparea e Cenate-Lissandri”

Ma la recente sentenza depositata nell’ottobre scorso del Tar di Lecce che ha accolto il ricorso cui la Sarparea Srl, con il legale Valeria Pellegrino, aveva impugnato la decisione della Regione di esprimere parere negativo al piano di lottizzazione del Comparto 65 in località Sant'Isidoro, ha nuovamente agitato le acque. E legittimato dal punto di vista dell’iter giuridico e amministrativo le ragioni dei costruttori ritenendo “che il progetto non entri in conflitto con le norme di tutela del territorio e sostenendo il basso impatto ambientale del progetto edilizio”. Da subito è partita la nuova mobilitazione degli attivisti di Sel che alla luce di tale pronunciamento hanno invitato la stessa Regione, la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, il Comune di Nardò e il Corpo forestale dello stato, a ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza favorevole alla società proponente il progetto di lottizzazione. Il tutto in nome e per conto della battaglia primordiale per la difesa della costa e “del bosco degli ulivi monumentali” della Sarparea. Il progetto, licenziato favorevolmente in prima battuta dall’assise comunale nel 2009, secondo il circolo “nove aprile” di Sel infatti, prevedendo la realizzazione di un villaggio turistico e di un porto turistico da 624 posti barca, non va certo “nella direzione della conservazione dell’uliveto”. E ciò nonostante la società proponente della “Oasi Sarparea srl” abbia elaborato un secondo piano insediativo, rimodulato e corretto rispetto a quello originario, e volto, nelle intenzioni, “alla conservazione dell’uliveto”. Ipotesi progettuale che non convince ulteriormente i vendoliani neretini che continuano ad opporsi a quella che ritengono “una insidiosa disseminazione di fabbricati”.

E dalla dimensione locale la questione dei piani di lottizzazione che interessano i 25 chilometri di   costa neretina che da Torre Lapillo rifluiscono verso Sant’Isidoro e proseguono per Torre Inserraglio (lambendo il parco naturale, gli ulivi secolari, masserie e labirinti di alberi vetusti, grotte con sorgenti d’acqua dolce, antiche fornaci per la cottura della calce, tratti di stradine selciate)   approda nuovamente all’attenzione dei ministri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (Andrea Orlando) e per i Beni e delle attività culturali e del Turismo (Massimo Bray). Un’interrogazione al Governo è stata infatti posta, proprio sul nodo del progetto della Sarparea, dalla parlamentare di Sel, Annalisa Pannarale.

“Accogliamo con favore l’interrogazione sull’argomento della nostra deputata” scrivono dal circolo Sel di Nardò retto da Danilo Scorrano, “tali iniziative privilegiano la tutela del paesaggio come auspicato dalle istanze di varie associazioni ambientaliste, che ringraziamo per il loro costante e qualificato impegno. Il circolo ‘Noveaprile’ di Sel, d’altro canto, ha sempre espresso con chiarezza la propria posizione di contrarietà, spendendosi  nei confronti dei propri interlocutori politici regionali, affinché il territorio neretino fosse tutelato dal punto di vista paesaggistico. A tal fine ci attiveremo, anche, affinché  il Comune di Nardò si doti, quanto prima, di un nuovo Piano urbanistico generale vista l’obsolescenza dell’attuale strumento urbanistico in vigore.  Cogliamo l’occasione” concludono da Sel, “per sollecitare le procedure di evidenza pubblica previste sia per il Piano del parco che per il Piano delle Coste. I tempi sono maturi, e non più rinviabili,  per condividere con la popolazione, che ha spesso mostrato maggiore sensibilità ambientale della politica, le scelte di sviluppo del territorio”. 

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