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Movimento ecologista col Comune: “Pontili migliorano vista dalle mura”

L’udienza al Tar di Lecce, nella quale si valuterà il ricorso dell'amministrazione, fissata per il 27 maggio. Intanto, l’associazione “Fare ambiente Mee-Movimento ecologista europeo” si schiera a favore delle strutture "non per economia, ma per benefici paesaggistici"

OTRANTO – In attesa della data dell’udienza, prevista per il prossimo 27 maggio, l’associazione “Fare ambiente Mee-Movimento ecologista europeo” affianca il Comune di Otranto nella vicenda giudiziaria legata al porto turistico. Una lunga sequenza di prescrizioni e rimpalli tra Tar e Consiglio di Stato sulla complessa questione dello smontaggio dei pontili. Difesi dagli avvocati Francesco Romano e Leonardo Maruotti, i componenti del gruppo ambientalista sosterranno dunque le tesi dell’amministrazione davanti al Tar del capoluogo salentino.

La vicenda riguarda il ricorso presentato sulle scrivanie tribunale amministrativo dal municipio idruntino contro la capitaneria di porto, per l’annullamento del provvedimento di decadenza dell’occupazione dell’area demaniale destinata a ospitare i pontili del porto turistico. In sede di udienza sarà dunque stabilito se il Comune di Otranto dovrà o meno “restituire” l’area in concessione alla capitaneria o meno. L’associazione ambientalista ritiene che sussista un interesse paesaggistico e ambientale nel non far decadere il Comune dall’utilizzo dell’area demaniale. Eppure, risale al mese di ottobre una diffida da parte della Soprintendenza dei beni archeologici e paesaggistici che intimava all’amministrazione di smontare le strutture. L’amministrazione non lo ha poi fatto in virtù del decreto cosiddetto “salva lidi”. A seguito di quel mancato smontaggio, la capitaneria ha invitato l’amministrazione a “riconsegnare” appunto quell’area.  

Il Comune ha così presentato ricorso sulla base di altri profili, non paesaggistici, dichiarando di non aver compiuto inadempienze e dunque di non essere in realtà tenuta alla rimozione. Questo l’oggetto del ricorso. Ora l’associazione ecologista si schiera a suo sostegno e decide di intervenire in giudizio. I membri del gruppo non intendono evidenziare la sussistenza di elementi favorevoli all’economia, quanto quelli di natura ambientale e paesaggistica. “Come è stato notato dagli urbanisti più evoluti, i pontili installati dal Comune costituiscono un importante elemento di decoro urbanistico comportando l’eliminazione del precedente disordine della baia causato dall’ancoraggio selvaggio di decine e decine di imbarcazioni”, scrivono i legali del Foro di Lecce che supportano l’associazione. “L’opera voluta dal Comune e in contestazione, oltre ad attrarre turisti, ha valorizzato la cornice paesaggistica e ha migliorato la vista dall’alto delle mura. Pertanto, la tutela del paesaggio passa dalla salvaguardia dello specchio acqueo, e, dunque, dei pontili in favore del Comune”.

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