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Martedì, 30 Aprile 2024
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Infiltrazioni mafiose, l'appello agli imprenditori: "Necessaria la vostra collaborazione"

Il monito del procuratore generale Antonio Maruccia, giunto al capolinea del mandato, durante la cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "La magistratura non può farcela da sola"

LECCE - E’ stato il suo ultimo intervento nelle vesti di procuratore generale (domani per legge terminerà formalmente il mandato) alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario e, sebbene Antonio Maruccia non abbia nascosto una certa emozione, questa non ha comunque scalfito la sua analisi sulla giustizia locale che si riconferma lucida, senza filtri, appassionata.

Non le ha mandate a dire agli imprenditori, sollecitandoli a denunciare abusi, perché da sola la magistratura non può farcela a contrastare le infiltrazioni mafiose, e non ha usato troppi giri di parole su un argomento a lui così caro, l’edilizia giudiziaria, dichiarandosi profondamente deluso.

L’appello all’imprenditoria fa i conti con il reinvestimento, oramai divenuto strutturale, dei proventi del commercio di stupefacenti (che continua a essere una delle principali fonti di guadagno delle organizzazioni criminali, mafiose e non) nelle attività economiche lecite più redditizie, come denunciato dalla Direzione distrettuale antimafia.

“Per contrastare questa infiltrazione subdola, per impedire la contaminazione vera e propria, del sistema economico, non basta l’azione repressiva” ha affermato Maruccia, ricordando come negli anni ‘90 il racket delle estorsioni fosse allarmante (in città scoppiavano bombe ogni notte), ma fu contenuto e sconfitto anche grazie alla collaborazione e alle denunce dei commercianti, degli artigiani e delle loro associazioni.

“Anche oggi l’azione della magistratura, da sola, non basta. Ecco perché lancio un vero e proprio appello alla nostra imprenditoria: occorre la vostra la vigilanza, la collaborazione attiva, occorre la partecipazione vostra e quella delle Associazioni e delle Camere di commercio, di cui pure riscontriamo e apprezziamo  l’impegno. Ogni volta che incrociate un affare, una impresa, una iniziativa economica che desta perplessità e sospetti, rivolgetevi con fiducia alle forze dell’ordine. Le Procure della Repubblica sapranno sostenervi e tutelarvi”: il suo monito.

Il procuratore ha sottolineato inoltre come la mafia s'intrometta anche nelle campagne elettorali locali, al fine di influenzare le successive scelte delle pubbliche amministrazioni e talvolta a prendere l’iniziativa sarebbero proprio candidati a caccia di voti.

Quanto ai delitti contro la pa, questi sono risultati di difficile emersione, poiché vengono a galla quando incrociano indagini di criminalità organizzata. In questo caso, secondo il pg, si rivelano efficaci i più penetranti strumenti di ricerca della prova, a partire dalle intercettazioni che non vanno assolutamente limitate.

L’edilizia giudiziaria

“Sono passati sei anni da quando ottenemmo un finanziamento di 70 milioni di euro e il ministero non ha ancora deciso. Sorprendente è stata l’ultima proposta ministeriale di collocare tutti gli uffici civili nello storico edificio del Principe Umberto, di fronte alla Questura di Lecce, in uno snodo tra i più trafficati della città. Una soluzione impraticabile per ubicazione, manifestamente inidonea e insufficiente per natura e dimensione degli spazi”: è questo il resoconto sulla cittadella tanto auspicata da parte del  procuratore generale, tra i maggiori sostenitori del progetto che ancora non trova la luce.

Ha manifestato per questo profonda delusione,  Maruccia che tuttavia non perde la speranza, anche in ragione dell’intervento del viceministro Francesco Paolo Sisto che, a suo dire, ha rimesso la procedura sui binari giusti ritornando alla interlocuzione con gli Uffici giudiziari e con  l’avvocatura, nella Conferenza permanente e alla grande area urbanizzata, affianco allo Stadio di via del Mare, messa a disposizione dal Comune di Lecce.

“Noi abbiamo proposto di  realizzare subito in quel sito il polo della giustizia civile, lasciando via Brenta e le sue costose locazioni, con un progetto comprensivo del polo penale, da realizzare  quando ci sarà il finanziamento.

L’auspicio è che anche Lecce possa avere una sede giudiziaria degna del prestigio della sua magistratura e della sua avvocatura”: ha concluso il procuratore.

Il ruolo della stampa

“Abbiamo bisogno tutti, cittadini e istituzioni, di una stampa libera che informi correttamente anche sulle indagini, senza bavagli e senza processi mediatici che alterano l’equilibrio delle parti processuali”: parole importanti sono state spese dal procuratore Maruccia sui mezzi di informazione che “anche oggi come negli anni ‘90, svolgono un ruolo fondamentale. I giornalisti rischiano e subiscono ancora oggi ritorsioni della criminalità.

Grande preoccupazione è stata infine manifestata dal pg in merito alla chiusura della redazione di Lecce della Gazzetta del Mezzogiorno.

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