rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Collepasso

Azienda tessile e casalinghe, tutti a produrre mascherine per ospedali e cittadini

Entro questa settimana la Sps manifatture di Collepasso consegnerà 10 mila pezzi a medici e infermieri. A Sternatia in campo le casalinghe

COLLEPASSO - Diecimila mascherine protettive in distribuzione entro questo fine settimana per il personale medico e sanitario degli ospedali salentini per dar manforte contro l’emergenza per la carenza degli ausili di protezione. Sono quelle prodotte nel nuovo stabilimento Sps Manifetture di Collepasso che saranno distribuite gratuitamente a medici e infermieri degli ospedali di Lecce, Casarano, Copertino, Galatina, Gallipoli, Scorrano e Tricase. “Non serve riconvertire stabilimenti, impostare catene produttive o cercare tessuti speciali” dicono le titolari dell’azienda, le sorelle Sabrina e Pamela Seclì, non c’è il tempo, l’emergenza è adesso e dobbiamo darci da fare”.

Dopo aver attivato i protocolli anti-contagio previsti dal decreto del governo Conte al fine di tutelare la salute dei propri dipendenti e predisposto tutte le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, l’azienda salentina tessile, leader nella progettazione e produzione di abbigliamento per i più importanti brand internazionali d’alta gamma, ha dedicato qualche ora della giornata odierna alla produzione di ben 10mila mascherine lavabili e riutilizzabili. Sono state realizzate utilizzando tre strati diversi di tessuto: il primo strato, quello che poggia sul viso è in cotone 100%, il secondo strato, l’imbottitura ovattata è in poliestere e garantisce l’isolamento, il terzo e ultimo strato è una viscosa trapunta a rombo utile ad ancorare i tessuti. Alle prove di laboratorio il prodotto ha mostrato una buona resistenza al lavaggio a secco e ad umido, quindi le mascherine saranno facilmente igienizzabili.

“Se tutte le aziende che producono abbigliamento dedicassero uno o due giorni alla produzione di mascherine, camici, copricapo, e simili utilizzando le rimanenze dei tessuti presenti in magazzino, il problema non sarebbe certamente risolto, ma almeno attenuato” spiegano le titolari di Sps, “in questo modo eviteremmo speculazioni e allo stesso tempo daremmo tutti una mano a chi lavora in prima linea”. Intanto all’interno dello stabilimento gli oltre cinquanta dipendenti stanno garantendo la continuità aziendale, con riduzione dell’orario di lavoro, nella speranza che questa emergenza finisca al più presto. “Il protrarsi di questa condizione causerà inevitabilmente gravi ripercussioni su tutto il comparto tessile e abbigliamento in Puglia e nel resto d’Italia” concludono Sabrina e Pamela Seclì, “ basti pensare che la maggior parte dell’abbigliamento di lusso dei grandi marchi francesi e italiani è made in Italy e viene prodotto in Puglia e nel nostro Salento”.  

A Sternatia il Comune arruola le casalinghe  

Saranno trenta casalinghe nel paese, tutte con la passione per il cucito, a realizzare 2.500 mascherine per limitare il rischio contagio da coronavirus a Sternatia. Una rete di sartorie domestiche, promossa dall’amministrazione comunale, in collaborazione con il comitato locale della festa patronale. Le mascherine saranno realizzate in puro cotone, facilmente sanificabile con l’uso di vapore. Saranno distribuite in busta chiusa a ciascun cittadino del paese grico.

“In un momento di grande incertezza cerchiamo di tranquillizzare i nostri concittadini attivando un laboratorio dal basso che consente anche di comunicare e partecipare al progetto con idee e ricerca di materiali”, spiega il sindaco Massimo Manera. Il prototipo della mascherina è stato sottoposto ad un test che ne ha verificato l’efficacia e i componenti del comitato festa patronale si occuperanno del coordinamento, sanificazione e distribuzione nelle singole abitazioni del paese.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Azienda tessile e casalinghe, tutti a produrre mascherine per ospedali e cittadini

LeccePrima è in caricamento