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Lunedì, 29 Aprile 2024
In consiglio comunale

Francesco D'Andria è il primo cittadino benemerito di Lecce: emozione a Palazzo Carafa

Professore emerito dell'Università del Salento, studioso di archeologia di fama internazionale, alle soglie degli 80 anni prosegue la sua attività sul campo e anche divulgativa con l'entusiasmo di sempre. Dalle mani del sindaco Salvemini la pergamena che lo lega per sempre alla città

LECCE - Docente, divulgatore, mentore, soprattutto archeologo dalla passione inesauribile: Francesco D’Andria è da oggi cittadino benemerito di Lecce. Il primo in assoluto a ricevere questo tipo di riconoscimento.

Tempo addietro, su richiesta della senatrice Adriana Poli Bortone, era stato avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria ma, a norma di regolamento, il fatto che il professore sia residente a Lecce (è tarantino, ma vive nel capoluogo salentino da decenni) ha rappresentato un ostacolo insormontabile perché quel tipo di cittadinanza si può assegnare solo a chi risiede in altro comune.

È stato dunque necessario introdurre ex novo l’istituto della cittadinanza benemerita e per farlo si è messa al lavoro la commissione consiliare Statuto, presieduta da Cosimo Murri Dello Diago. È stato quindi stabilito che la cittadinanza benemerita si può dare a persone fisiche o giuridiche che, con opere concrete nel campo delle scienze, lettere, arti, industria, lavoro, istruzione o sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale o filantropico, con particolare collaborazione alle attività e finalità della pubblica amministrazione, con atti di coraggio o di abnegazione civica, abbiano in qualsiasi modo giovato al Comune di Lecce promuovendone l'immagine e il prestigio.

Sul merito della vicenda nessun c'è mai stato alcun dubbio o ostacolo, tanto che la proposta è stata votata all’unanimità in consiglio comunale. Del resto l’attività didattica, scientifica e più in generale culturale di Francesco D’Andria è così lunga e prestigiosa da non poter essere banalmente sintetizzata.

Nell'introduzione al consiglio comuanle odierno, il sindaco Carlo Salvemini ha ripercorso le tappe principali del percorso di D’Andria che ancora oggi, alle soglie degli 80 anni, è impegnato con l’entusiasmo di sempre, per esempio nella campagna di scavi di Castro per riportare alla luce il Tempio di Minerva di cui parla Virgilio nell’Eneide e che già ha restituito quasi integralmente (manca la testa) la grande statua della dea che i Greci veneravano col nome di Atena.

consiglio comunale DAndria

Il primo cittadino ha ricordato la determinazione con la quale il professore ha sollecitato e poi presidiato gli scavi per l’Anfiteatro di Rudiae, che già Sigismondo Castromediano e Cosimo De Giorgi sapevano essere uno dei tesori più preziosi del territorio leccese. Il sindaco ha quindi anticipato che l’amministrazione ha intenzione di aderire a un bando regionale che consentirà, in caso di accoglimento della proposta, in parte un ampliamento degli scavi su Fondo Acchiatura, quello dove ci sono i resti messapici, e in parte la valorizzazione dell’apparato didattico dell’intera area archeologica che si trova alle porte di Lecce e di cui l’anfiteatro è da qualche anno l’attrazione principale.

La parola è poi passata al professor Gianluca Tagliamonte, direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia dell’Università del Salento; a Francesca Riccio, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto; al rettore dell’ateneo salentino, Fabio Pollice, che ha definito D’Andria “un costruttore di comunità”; ad  Adriana Poli Bortone che ha ricordato il suo rapporto datato di amicizia con il professore e che non ha nascosto una visibile emozione; quindi ai consiglieri Emanuela Orlando, presidente della Commissione Cultura e Gianpaolo Scorrano.

Il professor D’Andria, nel suo breve ma denso messaggio di ringraziamento, ha richiamato la data del 7 maggio del 1906, quando l’allora sindaco Bodini concesse la cittadinanza onoraria a Cosimo De Giorgi (originario di Lizzanello): “Nell’accettare questo riconoscimento – ha detto – ritengo necessaria una buona dose di umiltà” richiamando quell’illustre precedente. La seduta dell'assise cittadina si è poi conclusa con la consegna della pergamena che lega per sempre il nome di D'Andria alla città di Lecce.

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