Divieto di sparare botti in città: sanzioni fino a 500 euro per i trasgressori

TRICASE – Sono ordinanze che fanno sempre discutere quelle che vietano di sparare i botti in occasione delle feste natalizie e in particolare dell’ultimo dell’anno, perché anche chi ne condivide il principio finisce per domandarsi quanto sia possibile farle rispettare con controlli capillari e l’impiego di personale su tutto il territorio di competenza.

In passato, qualcuno aveva parlato di “misure spot” ma il tema è di attualità, soprattutto alla luce di quanto avvenuto in diversi luoghi del Salento, con lo sparo di petardi selvaggio che mette spesso a rischio l’incolumità di luoghi e persone e, in particolare, con quanto accaduto a Cavallino, con diversi episodi tra Natale e Santo Stefano di lancio di botti contro persone e addirittura contro il presepe collocato in piazza Castromediano.

Quest’anno a mettere un freno ci prova il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, che ha firmato un’ordinanza, la numero 345 del 30 dicembre, con cui si vieta di “accendere, lanciare e sparare materiali esplodenti, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e similari, ancorché di libera vendita” su “luoghi pubblici” e “privati” al di fuori degli “spettacoli di professionisti autorizzati”.

Il provvedimento ha valore fino al 7 gennaio prossimo con il rischio per ogni trasgressore di essere sanzionato con una multa che può raggiungere i cinquecento euro.

“Rispettate le regole – scrive il primo cittadino - e le persone che vogliono divertirsi in sicurezza. In queste sere di festa sono stati esplosi petardi di dimensioni non accettabili pur per una esagerata goliardia natalizia. L’ordinanza è l’inevitabile conseguenza per chi non sa divertirsi ponendosi dei pur ovvi limiti”.