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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Xylella, primi passi verso la rigenerazione delle aree colpite: protocollo tra Regione e Dajs

L’accordo, sottoscritto presso il Museo Castromediano di Lecce, ha lo scopo di promuovere una serie di azioni per rilanciare l’economia agricola. Coinvolti atenei ed enti di ricerca

LECCE – Primi passi per cominciare a rigenerare l’agricoltura nei territori colpiti da Xylella fastidiosa. Firmato nella mattinata di oggi, presso l’Auditorium del Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il Protocollo d’intesa tra Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino e Regione Puglia. Un accordo che ha l’obiettivo di promuovere azioni per rilanciare l'economia agricola tra le tre province di Lecce, Brindisi e Taranto colpite dalla fitopatia Xylella fastidiosa, la cui diffusione riguarda oggi un’area superiore a 7mila chilometri quadrati.

Il Piano di rigenerazione sostenibile dell’agricoltura nei territori colpiti da Xylella fastidiosa parte dagli investimenti in progetti pilota di oltre 75 aziende, su terreni gravemente colpiti. Investimenti che puntano alla diversificazione, all'innovazione e alla sostenibilità, legati da un progetto trasversale di ricerca supportato da oltre 50 ricercatori dei più importanti enti pubblici di ricerca pugliesi: Università del Salento, Istituto agronomico mediterraneo, Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti climatici, Centro nazionale ricerche Università degli Studi di Bari e Politecnico di Bari. Alla firma del protocollo hanno partecipato il Presidente della Regione Puglia (in collegamento streaming), l’assessora all’Ambiente, paesaggio e urbanistica, l’assessore all’Agricoltura (in collegamento streaming), il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice e il presidente del DAajs Pantaleo Piccinno.

“Oggi – ha commentato Michele Emiliano – stiamo compiendo un pezzo di una strategia complessiva che ha a che fare con il sostegno alla ricerca e con un efficientamento del meccanismo delle eradicazioni delle piante infette, che l’Arif sta compiendo insieme all’Assessorato all’Agricoltura con grande puntualità. Serviva, però, non solo un piano per consentire alle grandi aziende di piantare nuove cultivar resistenti individuate dalla ricerca, ma occorreva anche una visione che noi oggi presentiamo attraverso la firma di questo protocollo, che creasse anche la possibilità per tutta una comunità di iniziare un processo di ricostruzione del paesaggio e dell’olivicoltura salentina. Il processo sarà lungo, siamo consapevoli che non riusciremo a risolvere le questioni che abbiamo di fronte schioccando le dita, ma siamo altrettanto convinti di procedere uniti in questa battaglia, giacché non ci sono più le polemiche di un tempo tra imprenditori e comunità scientifica, e di avere la comune volontà di risolvere questa drammatica vicenda che ci coinvolge da anni”.

 “Questo atto sancisce l’inizio del cammino su quel percorso che attraverso il dialogo ed il confronto abbiamo disegnato insieme a tutte le comunità ed insieme abbiamo stabilito di affrontare – ha dichiarata l’assessora all’Ambiente e al Paesaggio della Regione, Anna Grazia Maraschio- con il confronto ed il dialogo siamo riusciti a dare un peso alle idee e porre l’elemento paesaggistico come centrale per la rinascita del Salento”.

“È un’altra importante opportunità per il territorio salentino – ha commentato l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia – e un tassello fondamentale della nostra strategia di ripristino del potenziale produttivo e per la rigenerazione di un territorio straordinario ma ancora in sofferenza per i danni causati dalla batteriosi. Il protocollo mette a sistema azioni e obiettivi coinvolgendo una serie di attori istituzionali, del mondo della ricerca e dell’università, insiemi ai protagonisti del mondo agricolo e imprenditoriale”. Di parere analogo anche il numero uno del Dajs, Piccinno: “Abbiamo creato una infrastruttura immateriale chiamando a raccolta le migliori menti della ricerca scientifica per costruire una visione del Salento prossimo futuro bello, verde e sostenibile”.

“Il progetto di rigenerazione sostenibile dell’agricoltura e del paesaggio dei territori colpiti dalla Xylella  - ha infine aggiunto il rettore Fabio Pollice – si fonda su una stretta collaborazione tra le più prestigiose istituzioni scientifiche che operano nel nostro territorio ed ha già visto il coinvolgimento di larga parte delle organizzazioni di settore e delle amministrazioni comunali che si sono dette pronte a contribuire alla sua attuazione”.

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