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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Accoltellò un uomo per strada al culmine di una lite, ma per il giudice non fu tentato omicidio

E’ di un anno per lesioni, la condanna inflitta al 29enne di origine marocchine responsabile dell’aggressione avvenuta il 7 maggio scorso in via Duca degli Abruzzi, a Lecce

LECCE - Rischiava una condanna per tentato omicidio, ma alla fine ha rimediato un anno per lesioni. Mohammed Er Ramy, 29enne di origini marocchine, è riuscito a dimostrare che il 7 maggio scorso non accoltellò un connazionale con l’intenzione di ucciderlo.

Lo ha fatto ieri, attraverso l’avvocato difensore Raffaele Benfatto, nel processo discusso con il rito abbreviato e al termine del quale il giudice Marcello Rizzo, al quale la pubblica accusa aveva invocato una pena a un anno e 8 mesi, ha riqualificato il reato di tentato omicidio in lesioni.

Questo sulla scorta della visione dei filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza di alcuni privati che ripresero ogni sequenza dell’aggressione avvenuta in via Duca Degli Abruzzi, a Lecce, dai quali si evincerebbe che, in effetti, l’imputato mirò alle gambe del “rivale” al quale attribuiva il furto di una bici e di uno zaino, e non agli organi vitali.

Al vaglio del gup, la difesa aveva posto anche due servizi giornalistici relativi alla notizia del salvataggio di una donna in bilico su un cornicione di cui il 29enne si rese protagonista dieci giorni prima dell’episodio che gli aprì le porte del carcere, per dimostrare che Er Ramy non è una persona pericolosa: uno pubblicato su Lecceprima.it, l’altro andato in onda sull’emittente televisiva Telenorba.

Durante l’udienza preliminare, la vittima che riportò ferite (all’altezza del fianco sinistro, poi alla coscia sinistra, all’altezza del gluteo) ritenute dai sanitari guaribili in otto giorni non si costituì parte civile.

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