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Cronaca

Nulla di fatto per gli accorpamenti dei tribunali. “Copione già scritto”

E' polemica sull'esito dell'incontro tenuto tra sindacati e Tribunale di Lecce relativo alla mobilità del personale. Per Confsal la convocazione è tardiva, in agguato ci sono ritardi ed inefficienze. Assemblee e sit-in il 17 settembre

LECCE – La nuova mappa della geografia giudiziaria è stata tracciata dal ministro Annamaria Cancellieri, ed è già tempesta. Venerdì 13 settembre entrerà in vigore il decreto volto a tagliare i costi di gestione dei tribunali ed in tutta la provincia di Lecce l’accorpamento delle ex sezioni distaccate del tribunale del capoluogo diventerà una realtà nella giornata di sabato. Nessun passo indietro sulle decisioni già prese: la scure ministeriale cancellerà le sedi periferiche di Casarano, Tricase, Galatina, Nardò, Maglie, Campi Salentina e Gallipoli. Gli uffici di Maglie e Nardò resteranno in esercizio, invece, per altri 5 anni.

Ed ecco il calendario delle prossime attività: fino a venerdì 13 le sedi periferiche dovranno accettare atti; il 14 e il 16 il personale dovrà presentarsi presso la sede del capoluogo per prendervi servizio. Queste sono le ultime novità pervenute oggi al termine dell’incontro che si è tenuto in mattinata tra i responsabili del tribunale di Lecce, i sindacati e le Rsu dei lavoratori.

All’ordine del giorno, “ridottissimo” secondo il sindacato Confsal-Unsa a fronte dei tanti problemi che avrebbero richiesto un confronto già da alcuni mesi, solo i criteri per scegliere lo scarso personale che dovrà tenere aperto il settore del contenzioso civile a Maglie e a Nardò: quindi per alcuni mesi e per non oltre due anni.

“Il marasma di questa malaugurata vicenda – spiega il segretario regionale Confsal -Unsa – è aggravato a Lecce dall’assoluta mancanza di comunicazione e partecipazione nei confronti del sindacato. Sembra che si navighi a vista, mentre le nostre richieste di incontro presentate nei mesi scorsi sono state totalmente ignorate dal tribunale”.

“Convocarci due giorni prima dell’accorpamento – aggiunge - ha più il sapore di una beffa o di una rappresentazione teatrale, che di una volontà seria di risolvere i problemi. E in effetti abbiamo assistito a un copione già scritto, nel quale Cgil, Cisl e Uil hanno dato compiacente carta bianca al tribunale, mentre la Rsu e la Confsal-Unsa hanno rivendicato la necessità di rispettare i dipendenti attraverso un interpello trasparente e non preconfezionato, e nel contempo di garantire i servizi nel modo migliore”.

“La Confsal-Unsa, maggioritaria nel ministero e a Lecce, ha il diritto-dovere di tutelare il personale – rivendicano i referenti sindacali -, rispettando le forme istituzionali: non è il momento per prepotenti o supponenti iniziative, né per millantare di poter ‘sistemare’ singole situazioni di comodo grazie a contiguità con l’amministrazione”. Il sindacato annuncia di aver già avviato un’azione di “vigilanza militante” volta a mettere in luce, giorno dopo giorno, “i ritardi, le inefficienze, le cattive pratiche e gli eventuali favoritismi messi in atto dall’amministrazione e suscettibili di nuocere sia alla giustizia, sia ai dipendenti, sia all’utenza”.

I motori della mobilitazione si scaldano. Oltre allo sciopero indetto dall’Unione camere penali per i giorni che vanno dal 16 al 20 settembre, martedì 17 settembre si terranno assemblee nei due palazzi di giustizia di Lecce, con un sit-in esterno di tutto il personale.

Lo scopo? “Rappresentare alla cittadinanza, all’amministrazione e alle altre componenti della giustizia che il personale giudiziario e Unep intende a sua volta denunciare ancora una volta questa insensata chiusura della giustizia periferica, e il modo emergenziale e non partecipativo con cui viene gestita nel circondario di Lecce, come anche l’avvocatura ha da più parti sostenuto”.

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