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Cronaca Tricase

Ai domiciliari per violenza sessuale, l’ortopedico tace davanti alla giudice

Ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere Sergio Cosi, il 66enne originario di Tricase, arrestato ieri con l’accusa di aver abusato di almeno cinque donne, approfittando del suo ruolo di medico, in una nota clinica di Casarano.

CASARANO - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Sergio Cosi, il 66enne originario di Tricase, ai domiciliari da ieri con l’accusa di aver abusato di almeno cinque donne, approfittando del suo ruolo di medico ortopedico, in una nota clinica di Casarano.

E’ durato quindi pochi minuti l’interrogatorio di garanzia, il tempo necessario alla giudice per le indagini preliminari Laura Liguori di formalizzare la decisione dell’indagato, dovuta al fatto che la difesa, rappresentata dagli avvocati Luigi Covella e Stefano Bortone, non avrebbe avuto modo di poter approfondire gli addebiti, in considerazione della breve distanza intercorsa tra arresto e confronto con la gip.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita, su istanza della pubblica ministero Erika Masetti, poiché secondo le indagini avviate in seguito alla denuncia per violenza sessuale sporta da una paziente del professionista, questi si sarebbe reso responsabile di altri quattro episodi.

A riscontrarli sarebbero stati i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Casarano, piazzando microspie nello studio del medico che, in un caso, si sarebbe reso responsabile anche di lesioni personali aggravate. Proprio a causa delle manipolazioni, infatti, avrebbe procurato a una delle presunte vittime una cervicalgia.

In particolare, stando alle accuse messe nero su bianco nella denuncia sporta da una delle malcapitate, una 50enne di Casarano, il 66enne durante una visita di controllo per problemi alla schiena, l’avrebbe fatta adagiare sul lettino e, dopo averle praticato alcuni massaggi sulla zona dolorante, le avrebbe fatto respirare una sostanza nebulizzante, in seguito alla quale avrebbe subito atti sessuali, senza riuscire a reagire.

Alla fine, avrebbe trovato la forza di opporsi e, trovando come scusa il fatto che il marito la stesse aspettando fuori da troppo tempo, sarebbe andata via di corsa, senza neppure ritirare la ricevuta di pagamento. Stando sempre al racconto della donna, questa non avrebbe rifirerito nulla al coniuge, ma sconvolta si sarebbe confidata con una vicina di casa che l'avrebbe convinta a rivolgersi alle forze dell’ordine, attraverso l’avvocato Attilio De Marco.

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