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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Lequile

Salentina ritenta suicidio in cella in Kazakistan. Parte macchina diplomatica, “Contatti con Tajani, aspettando il console"

Nelle scorse ore diversi gli appelli affinché la 18enne salentina, detenuta dal mese di luglio nelle carceri di Astana, venga rimessa in libertà. L’accusa per lei è di traffico internazionale di stupefacenti, ma la vicenda giudiziaria presenterebbe numerose incongruenze

LEQUILE – Al momento, più interrogativi che certezze. Dal mese di luglio è rinchiusa nelle carceri di Astana, capitale della Repubblica del Kazakistan, per il presunto reato di traffico internazionale di droga. Amina Milo, 18enne di Lequile detenuta a quanto pare senza tutele, senza un interprete, né sufficienti elementi di prova, avrebbe tentato nuovamente il suicidio in cella, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa.

La giovane, di origini kazake come la madre, vive nella cittadina dell’hinterland leccese assieme al padre, direttore della filiale postale di San Donato di Lecce e al fratello più piccolo. Si trovava nella città asiatica alcune settimane addietro, in compagnia della madre, per alcune vicende familiari quando, nei suoi confronti, è scattato l’arresto. La pesante accusa è quella di narcotraffico: reato che, stando alla giurisprudenza kazaka, potrebbe arrivare a costarle fino a 15 anni di carcere.

La madre e il difensore della ragazza continuano a respingere ogni addebito e si dicono soprattutto in apprensione per le condizioni di salute della ragazza, dimagrita di diversi chili e in uno stato psicofisico preoccupante. Tanto che lo stesso papà della 18enne, nelle scorse ore, ha lanciato un ulteriore appello affinchè la ragazza salentina possa essere liberata.

La macchina diplomatica, intanto, si è già messa in moto. Per la giornata di mercoledì, ha dichiarato a LeccePrima il sindaco di Lequile, Vincenzo Carlà, potrebbe giungere da Milano il console onorario italiano in Mali, esperto nel districare grane internazionali.“Siamo increduli davanti a questa notizia: mi riesce davvero difficile immaginare che una 18enne sia coinvolta in un caso di spaccio internazionale. Ascoltando alcuni amici di famiglia, mi hanno tutti parlato di una ragazza riservata, con la testa sulle spalle e molto stimata”, dichiara il primo cittadino, il quale ha anche fatto sapere di aver interessato sin da subito il vicepremieri e ministro per gli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, perchè metta in azione il complesso ingranaggio della Farnesina.

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