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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

“Ti distruggo, ti brucio auto e casa”: termina incubo per una donna, divieto di avvicinamento per l’ex

Il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Lecce, a seguito dell'attività eseguita dai carabinieri nei confronti di un 46enne domiciliato a Galatone

LECCE – “Ti distruggo, ti brucio la macchina, ti brucio la casa”. Frasi simili, anche più pesanti e altre minacce nei confronti di una donna sono costate la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati della vittima a un 45enne leccese, domiciliato a Galatone. Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Angelo Zizzari, alla luce delle indagini che avrebbero fatto emergere comportamenti ossessivi e assillanti, seguiti anche dal danneggiamento dell’auto della malcapitata. Ma non è tutto.

L’uomo avrebbe, in più occasioni, offeso la vittima danneggiando anche oggetti e suppellettili in casa della stessa con l’obiettivo di visionare messaggi e conversazioni contenuti nel telefono. Consumato dalla furia della propria gelosia, il 46enne, sempre secondo quanto ricostruito nel corso dell’attività investigativa, avrebbe inoltre seguito la ex fino al luogo di lavoro per poi trascinarla con violenza, afferrarla per i capelli, procurandole lesioni ed ecchimosi sul corpo. In un caso arrivando persino a costringerla a montare a bordo della sua vettura, mandandole in frantumi gli occhiali da vista.

I carabinieri del capoluogo salentino, che hanno eseguito gli accertamenti sugli episodi, hanno appurato la natura morbosa e violenta degli atteggiamenti dell’indagato, mai rassegnatosi alla fine di una relazione durata circa nove anni e durante la quale i due avrebbero convissuto per un periodo in casa della vittima. Episodi, come ha chiarito la malcapitata in sede di denuncia, che si sarebbero susseguiti in più occasioni nel corso degli anni ma che lei, nel timore di qualche gesto estremo da parte dell'ex convivente, non avrebbe mai deciso di segnalare all’autorità giudiziaria. Fino agli ultimi, gravi  fatti accaduti il mese scorso, che l’avrebbero spinta fino all’esasperazione. Spronandola a rivolgersi all’Arma e a chiedere  aiuto.

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