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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Estorsione ai danni di un'azienda agricola, nei guai anche un consigliere comunale

Estorsione e ricettazione, sono queste le accuse che hanno portato, all’alba di oggi, all’esecuzione di due ordinanze du custodia cautelare in carcere da parte dei carabinieri della compagnia di Campi Salentina. Indagato per favoreggiamento personale un consigliere comunale, che avrebbe svolto funzioni di mediatore tra le parti

VEGLIE – Si è immedesimato così tanto nel ruolo del politico, da pensare di sobbarcarsi anche trattative tra cittadini. Per giunta nella totale illegalità. E nell’operazione scattata all’alba, è rimasto coinvolto anche lui: Giuseppe Landolfo, 30enne consigliere di minoranza presso il Comune di Veglie, dove lui risiede: è indagato in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento personale.

Altri due individui, invece, sono finiti in manette per estorsione e ricettazione aggravata in concorso. Si tratta di Leonardo Fasiello, 42enne di Avetrana, e di Gabriele Salvatore Ingusci, 35enne residente a Boncore, la frazione di Nardò. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, guidata dal maggiore Nicola Fasciano.Gabriele Salvatore Ingusci-2

L’estorsione, perpetrata con la rinomata tecnica del “cavallo di ritorno”, si riferisce alla richiesta di pagamento di una somma alle vittime, per poter riavere la merce rubata. Tutto è cominciato, nei pressi dell’azienda agricola “Sant’Anna”, nelle campagne tra Nardò e Porto Cesareo, gestita da tre fratelli. Nella notte del 29 gennaio scorso, dall’area recintata sono scomparsi un trattore gommato, e altri mezzi e attrezzature, per un valore complessivo di circa 15mila euro. Arrestati e vittime, tutti impiegati nel settore della pastorizia, si conoscevano appena per l’utilizzo di terreni confinanti.

Un paio di mesi dopo la richiesta di denaro da parte dei due coinvolti nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Duemila euro in tutto, questa la somma, ridicola rispetto al valore effettivo, pretesa da Fasiello (il quale ha precedenti penali specifici) e Ingusci. Come se il fatto non fosse già grave,  è intervenuto anche il consigliere comunale, per sollecitare i tre fratelli al pagamento del riscatto.Leonardo Fasiello-2

“Anche mille e 500 euro, invece dei 2mila”, avrebbe dichiarato. Sembrerebbe che il consigliere, secondo i riscontri investigativi dell’Arma, avrebbe persino giustificato quel furto da parte dei due arrestati, per questioni di bisogno e necessità economiche. Ma i militari campioti hanno avviato le indagini sulla scorta degli elementi forniti dai malcapitati. Durante la perquisizione che ha preceduto l’arresti, i carabinieri hanno rinvenuto 32 cartucce in casa di Ingusci, peraltro già noto alle forze dell’ordine per alcune vecchie questioni legate al mondo dello spaccio.

Le munizioni da caccia, di vario calibro, erano detenute illegalmente e sono finite nelle mani degli inquirenti. Circa duegiuseppe landolfo foto-3 anni addietro un fucile, allora detenuto illegalmente,  gli fu sequestrato per omessa custodia. L'attività investigativa, da parte dell'Arma, proseguirà per chiarire se l'episodio rientra in una più vasta organizzazione dedita ai furti di macchinari agricoli della zona. Gli investigatori sono infatti concetrati da diverso tempo sulle estorsioni analoghe perpetrate da mesi a cavallo tra le provincie di Lecce e Taranto.

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