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Cronaca Gallipoli

Convalidato sequestro da 3 milioni di euro ai beni del clan Padovano

La prima sezione penale del tribunale di Lecce ha convalidato il sequestro del patrimonio, che comprende anche società, case, terreni. Restituiti solo un'autovettura e un conto da 20mila euro, a persone risultate estranee ai fatti

GALLIPOLI – La prima sezione penale del tribunale di Lecce ha convalidato il sequestro del patrimonio riconducibile al clan Padovano di Gallipoli. Il sequestro preventivo d’urgenza, ai sensi del codice antimafia, era stato messo in atto la mattina del 20 dicembre scorso.

I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Lecce e i carabinieri del Ros, nel contesto delle indagini patrimoniali - stralcio delle operazioni “Galatea” e “Canasta” -, hanno provveduto a notificare alle parti interessate e ai difensori il decreto di convalida e parziale restituzione dei beni emesso dai giudici leccesi.

Immobili e conti correnti farebbero capo al capo clan della Scu gallipolina, Pompeo Rosario Padovano (42enne, detenuto), agli eredi di suo fratello, il boss Salvatore Padovano (esponente della “vecchia guardia”, ucciso il 6 settembre 2008, a 53 anni, in un agguato ordito, secondo le accuse, proprio da Pompeo Rosario Padovano) e ai presunti sodali Giorgio Pianoforte (50enne, detenuto, cugino dei Padovano e ritenuto anche loro prestanome) e Cosimo Cavalera, 36enne, detenuto.  Il valore complessivo dei beni posti sotto sequestro preventivo nel dicembre scorso è stato stimato in circa 3 milioni di euro.  

Prima di Natale, i militari del Ros e i finanzieri, hanno posto i sigilli a diversi immobili, terreni, società, veicoli. Fra questi risultano la società a responsabilità limitata “Il paradiso del mare”, di contrada San Leonardo, lungo via Santa Maria al Bagno, la rivendita di frutti di mare dove avvenne l’agguato ai danni di Salvatore Padovano, e la “Billig Srl” di  Gallipoli, al civico 2 di via Perugia.

Nel novero dei sequestri, anche le due società cooperative “Oltremare” di via Acquedotto 41/A e la “Totò fish & food” di via Quartini, attività di commercio all’ingrosso di elettrodomestici ed elettronica e di commercio all’ingrosso di prodotti della pesca freschi. I sigilli erano stati imposti anche ad un’impresa individuale, la “Sea business di Padovano Angelo” di via Della Cala, civico 17. E, ancora, sotto sequestro, un immobile ad uso esercizio commerciale, cinque abitazioni, un garage, due appezzamenti terreno, tre lotti edificabili, sedici fra auto e motoveicoli.

PADOVANO_POMPEO_ROSARIO-4-5Con il provvedimento odierno, di fatto, i giudici hanno convalidato anche un ulteriore sequestro di 155mila euro in contanti e di un deposito bancario di 110mila euro, svolti il 4 gennaio scorso dai carabinieri del Ros e dal Gico del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Sono, invece, stati restituiti un’autovettura, che sarebbe stata ceduta a un altro proprietario nel periodo in cui sono si sono svolti gli accertamenti patrimoniali, ma di cui all’epoca non esisteva ancora l’atto di trascrizione, e un conto corrente bancario, con saldo attivo di 20mila euro, intestato ad una persona estranea ai fatti, ma sul quale una delle parti interessate avrebbe avuto la delega ad operare.  

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