Inchiesta Antiracket Salento, la Corte dei Conti dissequestra i beni degli imputati
Per il giudice non ci è stato alcun danno erariale da parte di alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sulla gestione degli sportelli. Dissequestrati beni per 160mila euro
LECCE – La Corte dei Conti ha revocato il sequestro conservativo sui beni mobili e su tutti i rapporti, anche di conto corrente, a carico di Attilio Monosi, Paolo Rollo, Maurizio Vetere, Vincenzo Specchia e Salvatore Laudisa, disposto nell’ambito della vicenda giudiziaria legata alla realizzazione e al funzionamento dei tre sportelli dell’Associazione antiracket nel Salento.
Il sequestro era stato disposto il 5 aprile scorso, sul presupposto che il comportamento dei funzionari e degli amministratori aveva causato un maggior esborso economico per il Comune di Lecce di 160mila euro nella realizzazione degli interventi sull’immobile che ospita lo sportello antiracket a Lecce. Un importo che la Procura aveva sequestrato tra beni e rapporti di conto corrente alle persone coinvolte nell’inchiesta.
Il giudice delegato, Vittorio Raeli, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Luigi Quinto nell’interesse di Monosi, Rollo e Vetere, dell’avvocato Troso per Laudisa e dell’avvocato Giovanni Pellegrino per Specchia, ha riconosciuto l’insussistenza del danno in merito alla indebita duplicazione di pagamenti effettuati in favore dell’impresa Saracino per i lavori effettuati per la realizzazione degli sportelli, poiché l’importo contestato era stato restituito dall’impresa in data 20 luglio 2016.