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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Palmariggi / Via Vicinale San Nicola

Tragico incidente sul lavoro: durante la demolizione di un casolare un 39enne perde la vita

Ennesima vittima sul luogo di lavoro nel Salento: è accaduto alla periferia di Palmariggi, nel pomeriggio di oggi, dove erano in corso degli interventi di ristrutturazione di un immobile da parte di una ditta con sede a Cannole

LECCE – L’ennesima, giovane vita spezzata su un luogo di lavoro. Fabio Sicuro, un 39enne di Martano, è deceduto nel pomeriggio di oggi durante dei lavori di demolizione e ristrutturazione di un casolare nelle campagne di Palmariggi, in via vicinale San Nicola. Sembrerebbe  da una prima, frammentaria ricostruzione, che un crollo improvviso del solaio di un garage, sul quale stava lavorando utilizzando un martello pneumatico, abbia travolto l’operaio edile. Il crollo davanti agli occhi di due altri colleghi, tutti impegnati nell’intervento regolarmente autorizzato dal Comune e per conto di una ditta con sede a Cannole.

Soccorsa dai presenti e poi raggiunto dagli operatori del 118, la vittima è stata trasportata d’urgenza presso l’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano, in una corsa contro il tempo per tentare qualunque manovra di rianimazione. Ma l’uomo, purtroppo , è spirato poco dopo. Le lesioni riportate si sono rivelate fatali e i medici non hanno potuto fare nulla per tenerlo in vita. Il cantiere è stato immediatamente raggiunto dai carabinieri ddella stazione di Scorrano, dai militari della compagnia di Maglie e dagli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro della Asl. Il personale dello Spesal, in collaborazione con gli inquirenti, sta ascoltando i testimoni dell'accaduto, sotto shock, per cercare di ricostruire la drammatica sequenza di quei secondi.

L’intera area è stata posta sotto sequestro, come disposto dal pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, Maria Vallefuoco. Il corpo del giovane operaio, intanto, è stato trasferito presso la camera mortuaria dell’ospedale “Fazzi” del capoluogo salentino dove, come già stabilito dall’autorità giudiziaria, nel corso dei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia. Sgomento per un’altra vita spezzata: tra i propri cari che il 39enne non potrà più riabracciare, anche il figlioletto neonato e un altro di soli sei anni.

Il messaggio di cordoglio e rabbia di Cgil

"La morte di Fabio Sicuro, operaio edile 39enne di Martano da anni iscritto alla Fillea (la categoria della Cgil che tutela i diritti dei lavoratori edili), ha colpito il sindacato. La Cgil Lecce tutta si stringe intorno alla famiglia del giovane ed esprime rabbia e disappunto per l’ennesima morte sul lavoro. “Le tragedie sul luogo di lavoro sono delle ferite aperte del tessuto sociale ed economico del territorio. Stavolta purtroppo siamo stati colpiti nel vivo, perché Fabio era un lavoratore iscritto alla Fillea e vicino al nostro sindacato. Esprimiamo dolore e vicinanza alla famiglia, a cui va il cordoglio più profondo da parte di tutta la Camera del lavoro territoriale e della categoria”, dichiarano le segretarie generali provinciali di Cgil e Fillea, Valentina Fragassi e Simona Cancelli.

"La tragedia di Palmariggi, dove Fabio era impegnato con altri colleghi nei lavori di manutenzione di un casolare - proseguono-  si somma al lungo elenco di “morti bianche” che hanno colpito la Puglia e la provincia di Lecce in particolare dall’inizio dell’anno. Un recente studio dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre ha inchiodato il territorio alle sue responsabilità: 13 morti sul lavoro nei primi 7 mesi dell’anno nel Salento, 49 in Puglia, ben 677 in Italia (quasi 100 al mese). E purtroppo il bollettino si è aggravato ad agosto e settembre. “Servono investimenti in informazione, formazione, sicurezza, controlli e cultura. Tutti i soggetti in campo devono fare qualcosa, sia a livello finanziario sia a livello normativo. Nel nostro piccolo faremo la nostra parte: è l’ora di lanciare sul territorio una grande campagna informativa unitaria, insieme con Cisl e Uil, perché non è accettabile uscire da casa per lavorare e non tornare più”, spiega Fragassi.

“Non spetta a noi esprimerci sulle cause dell’incidente, sulle quali la magistratura farà luce. Spiace constatare come non appena si percepiscono segnali di ripresa, l’edilizia fa registrare anche un aumento proporzionale degli incidenti nei cantieri. Chiediamo da anni, come Fillea, maggiore attenzione al tema della sicurezza, proponendo la patente a punti sul rispetto delle norme contrattuali e contro gli incidenti, ma abbiamo proposto anche l’introduzione del reato di omicidio sul posto di lavoro. Sono misure di impatto, anche per garantire il rispetto delle misure. Spesso i ritmi vertiginosi a cui sono sottoposti gli operai per ultimare i lavori, ma anche le economie sul costo del lavoro, che si traducono in inopinati risparmi sulla sicurezza, sono alla base dell’incidentalità nei cantieri".

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