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Cronaca Diso

Sequestro preventivo di 17 case-vacanza in uno degli scorci più noti del Tacco: 35 indagati

Il decreto a firma della gip del Tribunale di Lecce a seguito di una indagine condotta dai carabinieri forestali in località “Marina dell’Aia”, a Marittima di Diso. Nel registro degli indagati titolari dei fabbricati e impresa di costruzioni

MARITTIMA (Diso) –  Finiscono sotto sequestro preventivo 17 case vacanza in un lotto edilizio cantierizzato a Marittima di Diso. In 35, tra titolari degli immobili, impiegati comunali e ditte edili, sono stati iscritti nel registro degli indagati. Il decreto, a firma della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Giulia Proto e su richiesta della pm Maria Vallefuoco, è stato disposto a seguito di un’indagine condotta dai carabinieri forestali sulla scorta di presunte difformità edilizie e paesaggistiche e lottizzazione abusiva.

Il punto del sequestro a Marittima

Il cantiere, in località denominata “Marina dell’Aia”, si trova in uno dei scorci panoramici e più suggestivi del Salento: lungo la strada che congiunge la baia di Acquaviva a Marittima, nei pressi del primo tornante. I militari dell’Arma hanno apposto i sigilli ai fabbricati e all'area per poter appunto accertare eventuali responsabilità e anomalie. Si tratta infatti di una misura preventiva che consentirà degli accertamenti tecnici e documentali. Il piano di realizzazione delle abitazioni, da adibire a casa-vacanza, risulta approvato dal Comune di Diso nel 2008. Gli immobili non sono tutti identici, ma di varia metratura.

Il vecchio iter per il piano particolareggiato si era concluso nel 2008 con una delibera del Cur, il Comitato urbanistico regionale. Quell'atto prevedeva la costruzione delle unità abitative. A ridosso della scadenza dei termini, dopo 10 anni, i proprietari si sono interfacciati con il Comune di Diso per stabilire gli oneri. Eppure, ncora prima del 2008, tutti si sarebbero dovuti attenere al decreto legislativo 152 del 2006: quello che prevede la Vas (Valutazione ambientale strategica) trattandosi di un'area di particolare pregio paesaggistico. L'accusa mossa agli indagati riguarda dunque la lottizzazione abusiva. Mentre a carico dei singoli titolari le accuse di presunte difformità nella costruzione degli immobili.

Trai nomi degli indagati riportati nelle pagine del decreto  figurano anche quello del dirigente pro tempore dell’Ufficio tecnico comunale e responsabile del procedimento amministrativo e quello di una funzionaria dell’Ufficio tecnico comunale di Diso e firmataria di alcuni dei permessi a costruire. Nei guai, inoltre, tutti i committenti, progettisti ed esecutori dei lavori di realizzazione che si sono avvicendati nei vari anni. Si tratta di imprese con sedi legali nel Salento, operanti nel settore dell’edilizia, nella realizzazione dei muretti a secco e nel settore vivaistico.

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