La disperazione: operaio Adelchi cerca di darsi fuoco
La protesta degli operai Adelchi continua, nonostante le cattive notizie, ma assume forme sempre più estreme: l'ultimo caso a Lucugnano, dove un uomo ha tentato di darsi fuoco in fabbrica
Redazione
06 ottobre 2009 14:51
SPECCHIA - Disperazione, ma non rassegnazione. Il grido dei cassintegrati di Adelchi si alza ancora una volta al cielo, come una cortina di fumo, che pizzica gli occhi e confonde le certezze. Le proteste, l'atto estremo dell'occupazione del tetto del palazzo Gallone di Tricase, il grande corteo di qualche giorno fa, le promesse delle istituzioni, il tavolo riaperto dai dirigenti di Adelchi e la delusione dell'incontro in Provincia: i frames del film umano e straziante di 500 famiglie vive di continui colpi di scena, ma che spesso si risolvono in un nulla di fatto.
Le manifestazioni degli operai Adelchi continuano, tanto che si è ormai giunti al 14° giorno di occupazione di Palazzo Gallone (su sei occupanti, due hanno già avuto seri problemi di salute), mentre il disagio e le contestazioni si estendono come macchia d'olio davanti ai cancelli dello stabilimento Sergio's di Specchia, dopo che per l'ennesima volta, ieri, i responsabili del gruppo dirigenziale hanno confermato davanti alla provincia e alle istituzioni politiche l'impossibilità materiale di reintegrare gli operai e di riavviare il ciclo di produzione nel Capo di Leuca.
L'episodio più commovente è tragico è stato quello che ha coinvolto un cassintegrato, che si è presentato e seduto nel salone espositivo della fabbrica di Lucugnano, dalle tre della scorsa notte, con un flacone di liquido infiammabile, minacciando di darsi fuoco; l'uomo si è anche cosparso il corpo, manifestando tutta la propria rabbia e la propria disperazione per una situazione che lede il diritto al lavoro e alla dignità delle persone.
Del resto, il senso dell'azione è chiaro: non ci resta nulla, perché hanno già bruciato le nostre speranze. Sul posto sono prontamente giunti gli uomini della polizia, coordinati dal responsabile sicurezza e capo delle volanti, Carmine Ingrosso, e il comando dei carabinieri di Tricase, guidati dal capitano Andrea Bettini. Dentro la fabbrica ad esprimere solidarietà al caso umano, si è presentata una parte delle maestranze: scene di dolore umano e di comprensibile disperazione, condensate in una commozione toccante che ha trascinato i presenti, hanno caratterizzato la difficile mattinata, conclusasi alle 12.30, quando l'uomo ha deciso di restituire il flacone con il liquido infiammabile e si è lasciato avvicinare.
Sul luogo si sono presentati anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, che, in questa occasione, ha annunciato che domani presso Viale Capruzzi porterà la questione di Adelchi in una riunione ad hoc, convocata per le ore 16. Un dirigente aziendale, nel corso della singolare protesta, aveva cercato di introdursi all'interno della fabbrica, ma è stato prontamente allontanato dalle forze dell'ordine, che gli hanno fatto notare come non fosse il caso di presentarsi all'interno, turbando ulteriormente gli animi dei cassintegrati.
Sul versante delle trattative, non ci sono particolari novità, dopo quanto avvenuto in provincia e dopo la richiesta di Palazzo Celestini ad Adelchi di dare un segnale di speranza agli operai, con la simbolica assunzione di una decina di unità, proposta tuttavia apparsa irrisoria agli occhi dei cassintegrati, che chiedono tutt'altre garanzie: del resto il gruppo calzaturiero non è totalmente fermo, ma prosegue i cicli produttivi, attraverso una precisa politica aziendale, ossia operando sul mercato estero. Adelchi, inoltre, ha annunciato novità anche all'interno della propria configurazione, compreso nel management.
Per gli operai, dunque, sempre meno buone notizie ed una rabbia crescente, come l'impotenza di chi vorrebbe essere trattato da uomo, soggetto di diritti e doveri, ma si ritrova la dignità, mandata in fumo da controversi ed inaccettabili meccanismi di mercato.
Le manifestazioni degli operai Adelchi continuano, tanto che si è ormai giunti al 14° giorno di occupazione di Palazzo Gallone (su sei occupanti, due hanno già avuto seri problemi di salute), mentre il disagio e le contestazioni si estendono come macchia d'olio davanti ai cancelli dello stabilimento Sergio's di Specchia, dopo che per l'ennesima volta, ieri, i responsabili del gruppo dirigenziale hanno confermato davanti alla provincia e alle istituzioni politiche l'impossibilità materiale di reintegrare gli operai e di riavviare il ciclo di produzione nel Capo di Leuca.
L'episodio più commovente è tragico è stato quello che ha coinvolto un cassintegrato, che si è presentato e seduto nel salone espositivo della fabbrica di Lucugnano, dalle tre della scorsa notte, con un flacone di liquido infiammabile, minacciando di darsi fuoco; l'uomo si è anche cosparso il corpo, manifestando tutta la propria rabbia e la propria disperazione per una situazione che lede il diritto al lavoro e alla dignità delle persone.
Del resto, il senso dell'azione è chiaro: non ci resta nulla, perché hanno già bruciato le nostre speranze. Sul posto sono prontamente giunti gli uomini della polizia, coordinati dal responsabile sicurezza e capo delle volanti, Carmine Ingrosso, e il comando dei carabinieri di Tricase, guidati dal capitano Andrea Bettini. Dentro la fabbrica ad esprimere solidarietà al caso umano, si è presentata una parte delle maestranze: scene di dolore umano e di comprensibile disperazione, condensate in una commozione toccante che ha trascinato i presenti, hanno caratterizzato la difficile mattinata, conclusasi alle 12.30, quando l'uomo ha deciso di restituire il flacone con il liquido infiammabile e si è lasciato avvicinare.
Sul luogo si sono presentati anche il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, e la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, che, in questa occasione, ha annunciato che domani presso Viale Capruzzi porterà la questione di Adelchi in una riunione ad hoc, convocata per le ore 16. Un dirigente aziendale, nel corso della singolare protesta, aveva cercato di introdursi all'interno della fabbrica, ma è stato prontamente allontanato dalle forze dell'ordine, che gli hanno fatto notare come non fosse il caso di presentarsi all'interno, turbando ulteriormente gli animi dei cassintegrati.
Sul versante delle trattative, non ci sono particolari novità, dopo quanto avvenuto in provincia e dopo la richiesta di Palazzo Celestini ad Adelchi di dare un segnale di speranza agli operai, con la simbolica assunzione di una decina di unità, proposta tuttavia apparsa irrisoria agli occhi dei cassintegrati, che chiedono tutt'altre garanzie: del resto il gruppo calzaturiero non è totalmente fermo, ma prosegue i cicli produttivi, attraverso una precisa politica aziendale, ossia operando sul mercato estero. Adelchi, inoltre, ha annunciato novità anche all'interno della propria configurazione, compreso nel management.
Per gli operai, dunque, sempre meno buone notizie ed una rabbia crescente, come l'impotenza di chi vorrebbe essere trattato da uomo, soggetto di diritti e doveri, ma si ritrova la dignità, mandata in fumo da controversi ed inaccettabili meccanismi di mercato.
Redazione
06 ottobre 2009 14:51
