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Cronaca Leuca / Via Leuca

"Gusto bene comune", la buona cucina è un diritto: operai ex Bat ospiti del ristorante

Un gruppo di 30 lavoratori coinvolti nel fantomatico processo di riconversione di quello che era il sito manifatturiero più importante della città hanno accettato l'invito di "Terre Rosse" per l'iniziativa che punta non solo ad offrire un semplice pasto caldo

LECCE – Al costo simbolico di un euro, 30 lavoratori della ex Bat, poi assorbiti dalla Ip Korus in un fantomatico processo di riconversione industriale, siederanno martedì sera al tavolo del ristorante “Le terre rosse di Lecce”, in via Leuca, per una serata all’insegna dello spirito comunitario e della buona cucina.

L’idea, che è già pratica consolidata in alcune città, come Bologna, è stata adottata dal titolare del locale, Mattia Sammarco, la cui intenzione non è semplicemente quella di offrire un pasto caldo, ma di rendere possibile un’esperienza  culinaria di un certo livello. E se nel capoluogo emiliano sono ben 30 i ristoranti che, a rotazione, organizzano una volta al mese, una cena per i senzatetto e le persone indigenti, l’auspicio è che anche nel Salento siano numerosi i gestori che vogliano sposare l’iniziativa che è stata denominata "Gusto bene comune: la qualità per tutti".

Non si tratta, è bene chiarirlo, solo di andare incontro ad una necessità concreta, quella dell’alimentazione, ma di soddisfare questo bisogno sulla base di un presupposto culturale che affonda la sue radici nella teoria dei bisogni di Agnes Heller che colloca sullo stesso piano del lavoro anche esigenze apparentemente “secondarie” ma che contribuiscono, in realtà, a rendere la vita degna di essere vissuta perché “goduta”. E naturalmente il buon cibo è solo uno degli strumenti possibili: ci sono anche la musica, il cinema, la letteratura.

In linea con lo spirito del locale - che promuove la genuinità della cucina leccese, ma tendendo con approccio innovativo verso la sperimentazione culinaria - la serata prevede un menu degustazione di pesce del Mediterraneo, abbinato a verdure di stagione. La presentazione dei piatti sarà accompagnata da una breve introduzione sul concept che anima il menu; adeguato spazio verrà dato, inoltre, al confronto sulle problematiche degli ex lavoratori Bat. 

"Mi piacerebbe - – ha spiegato Mattia Sammarco - che queste iniziative contribuissero a diffondere la cultura del cibo manca l'educazione, l'allenamento ai gusti meno usuali. Qui non facciamo niente di trascendentale: la nostra cucina è semplicemente "attenta", non ci accontentiamo. Io non voglio semplicemente dar da mangiare, ma creare emozione, e credo che l'emozione, come l'arte, abbia un valore che tutti almeno una volta dovrebbero poter conoscere e apprezzare. Le terre rosse è un contenitore che, a seconda delle esigenze, si presta a realizzare queste idee". 

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