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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Droga e frodi, così si era riorganizzato il clan Politi: sedici arresti, 47 indagati totali

L'operazione del Ros dei carabinieri dopo indagini della Dda di Lecce per associazione di tipo mafioso. Oltre allo spaccio di droga, con fornitori anche all'estero, contestati autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi

LECCE – Sono sedici gli arresti che i carabinieri del Ros di Lecce hanno eseguito nelle prime ore di oggi nell’ambito di un’operazione ribattezzata “Filo di Arianna”. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Laura Liguori del tribunale del capoluogo salentino, su richiesta della procura distrettuale antimafia. In quarantesette sono indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, vendita, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e reati di frode fiscale.

Secondo gli inquirenti i soggetti sarebbero vicini alla Sacra corona unita, operante sul versante orientale della provincia di Lecce. Nello specifico, si tratta di nomi presumibilmente ricollegabili al clan Politi, attivo nell’hinterland leccese con ramificazioni che vanno da Monteroni di Lecce, ad Arnesano, passando per San Pietro in Lama, Novoli, Leverano, Porto Cesareo e Veglie.

Sedici le misure cautelari in carcere: sono state eseguite nei confronti di Gabriele Tarantino, 44enne residente a Preganziol di Treviso e domiciliato a Monteroni di Lecce; Ludovico Tarantino, 29enne, residente a Monteroni di Lecce; Fernando Nocera detto “vecchio o zio”, 68enne di Lecce (nel frattempo però già scarcerato, ne riferiamo al termine dell'articolo, Ndr); Raffaele Sperti, 44enne di Carmiano; Manuele Sperti, 41enne residente a Magliano di Carmiano; Antonio Giordano, 51enne di Monteroni di Lecce; Antonio Giordano detto “Lucio”, 37enne di Monteroni di Lecce; Pierpaolo Panarese, 40enne residente a Lecce; Giacomo Pulli, 39enne di Monteroni di Lecce; Alessandro Ciminna; 38enne di Monteroni di Lecce; Marco Ciminna, 37enne di Monteroni di Lecce; Sandro Saponaro, 43enne di Monteroni di Lecce; Antonio Quarta, 38enne di Salice Salentino; Cosimo Miggiano, 42enne di Muro Leccese; Andrea Maniglia, 48enne di Monteroni di Lecce; Francesco Alessandro Iacono, 40enne di Leverano.

Gli altri indagati

Risultano indagati, a piede libero, anche Danny Antonio Caramuscio, 32enne di Monteroni; Daniele Carrozzo, 51enne di Carmiano; Francesco Carrozzo, 37enne di Carmiano; Gerardo Civino, 44enne di Monteroni; Rosy Colelli, 45enne di Monteroni; Antonio D’Agostino (detto Caramella), 51enne di Monteroni; Gianluca Di Bella, 42enne di Monteroni; Bujar Doka (detto “Yari”), 58enne nato a Tirana e residente a Lequile; Sarah Fasiello, 36enne di Porto Cesareo; Vito Giancane (detto “Vito Fallocco”), 34enne di Monteroni; Alberto Giordano, 47enne di Monteroni; Alessandro Giordano, 37enne di Monteroni; Cosimo Lacitignola, 37enne di Monteroni; Fernando Leo, 36enne di Porto Cesareo; Pasquale Lombardi, 66enne di Pomezia; Sebastiano Mammoliti, 19enne di Bovalino (Reggio Calabria); Massimiliano Manfreda (detto “Tappo”), 45enne di Monteroni; Antonio Mazzotta (detto “Spermino”), 36enne di Monteroni; Klevis Mecaj, 38enne nato a Valona e residente a Surbo; Gioele Miglietta, 26enne di Monteroni; Giuseppe Paladini (detto “Pizzingrillo”), 56enne di Carmiano; Marco Pallara (detto “Nsitico”), 42enne di Monteroni; Giovanni Parlangeli, 41enne domiciliato a Magliano; Nicola Pinto, 35enne di Lecce; Francesco Politi (detto “Checco”), 45enne di Monteroni; Rosaria Quarta, 46enne di Monteroni; Ersilio Ramundo, 39enne di Copertino; Edmond Sako, 61enne nato a Valona e residente a Lecce; Andrea Saponaro, 31enne di Lecce; Paolo Spedicato (detto “Paolino”), 36enne di Monteroni; Carlo Zecca, 34enne di Lecce.

L’indagine

L’indagine dell’Arma – col supporto dei comandi provinciali di Lecce e Milano, del Sesto Elinucleo di Bari, del Nucleo carabinieri cinofili di Modugno e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Puglia  – si è focalizzata sulla riorganizzazione del gruppo a seguito dell’operazione “Labirinto”, sempre eseguita dal Ros nel mese di luglio del 2018, in cui era finito in manette il capo clan 51enne Saulle Politi. Nei mesi successivi al blitz, il timone del gruppo sarebbe passato a Gabriele Tarantino, all’epoca ai domiciliari. Il 44enne avrebbe curato l’affiliazione di nuovi soggetti, stabilendo le “linee guida” del sodalizio. Nello specifico, sarebbe emersa la presenza di una cassa comune al clan, utilizzata per il sostentamento degli affiliati detenuti e dei loro famigliari. Ma non solo. A Tarantino sono stati attribuiti rapporti con altri clan vicini alla Scu, come quello dei “Mammoliti-fischiante” della ‘Ndrangheta.

I settori “commerciali” dell’organizzazione avrebbero spaziato da quello ittico, a quello degli stabilimenti balneari e ristorazione, passando per la fittizia costituzione di società intestate a un cittadino albanese, il cui nome emerge fra gli indagati a piede libero, utilizzate per il riciclaggio degli incassi illeciti.  In collaborazione con gli altri sodali, inoltre, Tarantino avrebbe anche curato il mercato leccese di cocaina, eroina, hashish e marijuana tramite fornitori in Spagna o esponenti della cosca “Mammoliti-fischiante” con rapporti con fornitori sud americani e con narcotrafficanti internazionali. Durante l’operazione del Ros sono stati arrestati in flagranza due soggetti trovati in possesso di circa 5 chili di cocaina (tra questi il 44enne Gerardo Civino, finanziere di Monteroni di Lecce e di stanza a Brindisi, indagato a piede libero nell'ambito del blitz di oggi) e sequestrati 300 mila euro in contanti.  

Nocera già ai domiciliari

Nel frattempo, è stato scarcerato il 68enne leccese Fernando Nocera, detto “vecchio o zio”. L'uomo, già condannato per associazione di tipo mafioso, con sentenza divenuta irrevocabile il 7 ottobre del 2000, e più di recente per l'operazione “Armonica”, è ritenuto dagli inquirenti capo del gruppo operante su Carmiano e dintorni. E gli è stato contestato di aver avuto rapporti con Gabriele Tarantino, luogotenente di Saulle Politi, nella gestione delle attività illecite, specie nel traffico di stupefacenti. Difeso dagli avvocati Stefano Prontera e Cosimo D'Agostino, Nocera è stato interrogato oggi stesso. E si è difeso sostenendo il fatto che sia già stato giudicato per quel tipo di reati proprio nelle more dell'inchiesta “Armonica”, che ci si basa oggi solo su intercettazioni in cui verrebbe citato da altri, in più ha prodotto documentazione sul gravi patologie di cui è affetto. E ha così ottenuto i domiciliari.

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