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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Hashish e cellulari per i detenuti in volo con il drone, ma arriva la “contraerea”

Due foggiani arrestati da squadra mobile e penitenziaria, mentre stavano tentando di far entrare droga e microtelefoni a Borgo San Nicola. Il velivolo agganciato durante il trasporto

LECCE – Volevano far entrare droga e microcellulari nel carcere di Lecce, destinati evidentemente a loro conoscenti reclusi, usando un drone. Stupefacente e apparecchi telefonici, però, sono stati agganciati con tutto il drone e nel carcere di Lecce, alla fine, ci sono entrati loro. Si tratta di due foggiani, di 27 e 33 anni, rispettivamente Alessandro Caravella e Giovanni Lancianese, arrestati dalla squadra mobile e dagli agenti di polizia penitenziaria.

L’uso di droni per operazioni di questo tipo è ormai ben noto. Nel marzo scorso il Sappe, sigla sindacale di polizia penitenziaria, rivelò chiaramente la loro adozione, sempre più frequente, a tale scopo. E ora, in due sono stati anche “pizzicati” in flagranza di reato. E non per caso, ma dopo una serie di sospetti.

Nei giorni scorsi, infatti, sono stati notati alcuni soggetti aggirarsi nei dintorni del penitenziario di Borgo San Nicola, con la chiara intenzione di studiare la struttura. Così, squadra mobile della questura e agenti della polizia penitenziaria hanno iniziato a organizzare alcuni servizi d’osservazione e controllo. Fino a individuare, nella tarda serata di ieri, un drone che, sollevatosi in volo nei pressi del carcere, si stava avvicinando all’area dove sono ristretti i detenuti. Ed è scattata la… contraerea. 

Immediata la reazione degli uomini della polizia penitenziaria, che, grazie all’utilizzo di particolari sistemi di sorveglianza, sono riusciti a bloccare il piccolo velivolo, il quale è stato agganciato e fatto atterrare. Scoprendo che stava trasportando otto microtelefoni cellulari e circa 170 grammi di hashish.

Nel contempo, gli uomini della squadra mobile sono arrivati in un baleno sul luogo da cui si era innalzato in volo il drone, bloccando i due giovani foggiani. Vano il tentativo di nascondersi, con ancora in mano il telecomando di gestione del drone nelle mani e, di uno dei due in particolare, di fuggire. È stato subito bloccato. Nelle vicinanze c’era anche l’autovettura con cui i due avevano raggiunto Lecce nelle ore precedenti. Dentro, ulteriore materiale direttamente riconducibile a quanto rinvenuto a bordo del drone. Portati in questura, il 27enne e il 33enne sono stati dichiarati in arresto e condotti in carcere. 
 

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