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Cronaca

Liste d'attesa per esami e visite: tra eccellenze e criticità, i dati di Asl

Dopo le segnalazioni del Tribunale dei Diritti del Malato, l'azienda sanitaria presenta il monitoraggio per il mese di gennaio e assicura sforzi continui per migliorare le performance

LECCE – Le liste d’attesa costituiscono uno dei punti più fragili del sistema della sanità pubblica, ma i numeri in possesso della Asl di Lecce sanciscono un sostanziale allineamento, salvo alcune eccezioni, con i limiti e i parametri dettati dal ministero sia per quanto riguarda il criterio temporale che quello della priorità (che va dalla classe U, urgente, a P, programmabile).

L’azienda sanitaria leccese, a fronte delle dettagliate segnalazioni del Tribunale dei Diritti del Malato, fa presente che su 29 prestazioni diagnostiche sottoposte a verifica nel mese di gennaio, in 21 casi è stato possibile ottenere il primo appuntamento entro il limite (da 15 a 60 giorni a seconda della tipologia): così per l’ecocolordoppler di tronchi e vasi periferici (46 giorni), per l’ecografia dell’addome (16) e del capo e collo (25), per elettrocardiogramma (10), l'ecografia ginecologica (10), oppure per la risonanza magnetica al cervello senza mezzo di contrasto (11), quella alla colonna vertebrale (10), alla prostata e vescica (14).

Ci sono pure delle eccellenze tra le pieghe della rilevazione, come i tre giorni per l’audiometria, l’ecografica cardiaca e la visita dermatologica, i sette per la mammografia, i nove per la visita oncologica. Le prestazioni peggiori si associano alla colonscopia (270 giorni contro i 60 previsti), all’elettrocardiogramma da sforzo (130), all’elettromiografia (171) e ad alcune tipologie di risonanza magnetica con mezzo di contrasto (cervello e colonna 302, pelvi 162).

(Consulta e scarica la Rilevazione_su_tempi_attesa)

Per quanto riguarda la Tac, Asl definisce buoni i risultati scaturiti dal monitoraggio: 14 giorni d’attesa per addome, sette per il torace. Più lunga l’attesa per la Tac rachide e speco-vertebrale, senza e con mezzo di contrasto, che arriva a 58 giorni ma senza superare la linea rossa dei 60. Tempi rapidi, precisa l’azienda, e sempre nel rispetto pieno dei parametri di prima visita e d’urgenza per tutte le altre visite: cardiologica (15 giorni), chirurgia vascolare (8), gastroenterologica (7), neurologica (28), oculistica (26), ortopedica (7), otorinolaringoatrica (22), pneumologica (3) e urologica (30). Tempi più lunghi per la visita endocrinologica, l’unica - tra le 14 monitorate - con prima data disponibile fuori dai tempi massimi previsti (234 giorni contro 30), ma comunque entro i limiti rigidi delle urgenze: da un minimo di 2 giorni a un massimo di 28.

E’ chiaro che se l’utente vuole sottoporsi a visita in una determinata sede oppure solo con un determinato medico, allora inevitabilmente i tempi si allungano. Il Tribunale dei Diritti del Malato ha segnalato 333 eventi “sentinella” che Asl considera un elemento da tenere nella massima considerazione, seppur privo di significato statistico a fronte del dato di un milione e 100mila tra visite e prestazioni registrate nel 2015 dal sistema di prenotazione aziendale.

Asl sta lavorando, anche in collaborazione con le associazioni come nel caso di senologia, perché tutti i nodi critici siano sciolti una volte per tutte. Decisivi in queste sono senso sono considerati la razionalizzazione del lavoro dei medici, il controllo incrociato su visite istituzionali e attività libero-professionali, il raddoppio dei turni di visita e diagnostica in ambulatorio, la nuova strumentazione e il potenziamento dei presidi territoriali. Il tutto affiancato dall’assunzione di nuovo personale, secondo quanto già recentemente deliberato.

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