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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Galatone

Minore pestato per uno sguardo di troppo, c’è un primo verdetto: condanna a 5 anni

Arriva la sentenza per uno dei quattro imputati che non aveva chiesto riti alternativi, accusato dell’aggressione di un 17enne avvenuta il 6 gennaio scorso a Galatone. Per i giudici, non fu tentato omicidio

GALATONE - C’è un primo verdetto sul pestaggio di un minore, avvenuto nella notte della scorsa Epifania, prima all’interno e poi all’esterno di un bar, a Galatone. 

Giuseppe Mele, 63enne di Sannicola, è stato condannato a cinque anni di reclusione per lesioni aggravate anche dai futili motivi. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce, composta dal presidente Fabrizio Malagnino e dai giudici Maddalena Torelli e Marco Mauro Marangio, dinanzi ai quali non ha retto l’originaria accusa di tentato omicidio, per la quale la pm Maria Vallefuoco, titolare del fascicolo d’inchiesta, aveva invocato 8 anni. 

Le motivazioni non sono ancora note, ma di certo è stata accolta la richiesta dei difensori, gli avvocati Roberto De Mitri Aymone e Antonio Palma, che il reato venisse riqualificato.

Si conoscerà invece, il prossimo 4 luglio, la sorte degli altri tre imputati coinvolti nello stesso procedimento, che a differenza di Mele, ricevuto il decreto di giudizio immediato, avevano chiesto di essere giudicati col rito abbreviato. Stiamo parlando di: Mattia Marzano, 31enne, Andrea Calamaio, 48enne, nomi noti alle cronache locali, Giacomo Migliaccio, 33enne. Tutti di Galatone.

Stando alle indagini, svolte dagli agenti del commissariato di Nardò, la vittima, di 17 anni, si trovava in un locale, la “Birreria Negro”, in compagnia di alcuni amici, quando, pare per uno sguardo di troppo rivolto a una ragazza legata a uno dei presunti aggressori, fu violentemente picchiata, con calci e pugni da questi ultimi. La vittima tentò di scappare, ma fu raggiunta e nuovamente aggredita, riuscendo infine a mettersi in salvo grazie alla vicinanza nella zona della caserma dei carabinieri.

Il giorno in cui fu eseguita l’ordinanza di custodia cautelare nei riguardi dei quattro uomini, in casa di uno di questi (Calamaio) fu anche rinvenuta una pistola marca Tanfoglio, calibro 9x21 con matricola abrasa, corredata da 10 cartucce dello stesso calibro.

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