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Cronaca Tricase

Molestie durante le visite: ortopedico condannato a 7 anni e 4 mesi

La sentenza è stata emessa oggi nel processo discusso col rito abbreviato nei riguardi di Sergio Cosi, 66enne originario di Tricase, accusato di aver molestato otto pazienti tra il gennaio e il settembre del 2021

TRICASE - E’ stato condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione l’ortopedico Sergio Cosi, 66enne originario di Tricase, con l’accusa di aver molestato otto pazienti in una clinica a Casarano e nell’ospedale di Tricase, e di aver provocato lesioni a una di queste.

La sentenza è stata emessa dalla giudice Giulia Proto questa mattina, al termine del processo discusso col rito abbreviato, durante il quale la sostituta procuratrice Erika Masetti aveva invocato una pena a 7 anni tondi.

Quanto al risarcimento del danno, l’imputato ha già provveduto a versare una cifra complessiva di oltre 110mila euro alle vittime (assistite dagli avvocati Attilio De Marco, Salvatore Abate, Alvaro Storella, David Alemanno, Luca Puce, Elisa Cappello, Mauro Marzano) che, per tale ragione, nella precedente udienza avevano rinunciato a costituirsi parte civile.

Cosi si trova ai domiciliari dallo scorso 20 novembre dopo che i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Casarano, ricevuta la denuncia di una delle malcapitate, piazzarono microspie nel suo studio.

Secondo le indagini, gli abusi sarebbero avvenuti tra il gennaio e il settembre del 2021; in un caso, come anticipato, il medico si sarebbe reso responsabile anche di lesioni personali aggravate, perché proprio a causa di alcune manipolazioni spacciate per curative, avrebbe procurato a una delle malcapitate una cervicalgia con prognosi di sette giorni.

Nell’inchiesta, era finito anche il racconto di una 50enne di Casarano: riferì che il 66enne durante una visita di controllo per problemi alla schiena, l’avrebbe fatta adagiare sul lettino e, dopo averle praticato alcuni massaggi sulla zona dolorante, le avrebbe fatto respirare una sostanza nebulizzante, in seguito alla quale avrebbe subito atti sessuali, senza riuscire a reagire.

Alla fine, avrebbe trovato la forza di opporsi e, trovando come scusa il fatto che il marito la stesse aspettando fuori da troppo tempo, sarebbe andata via di corsa, senza neppure ritirare la ricevuta di pagamento.

Stando sempre alle dichiarazioni della donna, questa non avrebbe riferito nulla al coniuge, ma sconvolta si sarebbe confidata con una vicina di casa che l'avrebbe convinta a rivolgersi alle forze dell’ordine, attraverso l’avvocato Attilio De Marco.

La misura cautelare fu confermata lo scorso agosto dal tribunale del Riesame al quale si erano rivolti gli avvocati difensori Luigi Covella e Stefano Bortone.

Non appena saranno depositate le motivazioni, i legali valuteranno il ricorso in appello.

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