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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Operazione “Labirinto”, 20 anni al boss ma in continuazione a una precedente condanna

Si è concluso nei giorni scorsi il processo d’appello bis disposto dalla Corte di Cassazione per rideterminare la pena inflitta a Vincenzo Rizzo, 58 anni, di San Cesario

LECCE - Sono 20 gli anni di reclusione riconosciuti nel processo d’appello bis per Vincenzo Rizzo, il 58enne di San Cesario ritenuto a capo di uno dei due gruppi, individuati dall’operazione “Labirinto”, che in accordo tra loro, e in stretto contatto con un'organizzazione albanese, avrebbero fatto affari soprattutto con la cocaina, l’eroina e la marijuana.

Ma la Corte, presieduta dal giudice Roberto Carrelli Palombi, ha riconosciuto la continuazione con i reati per i quali l’imputato era già stato giudicato con sentenza divenuta irrevocabile il 7 ottobre del 2000.

E’ proprio sul mancato riconoscimento della continuazione della pena che si fondò  il ricorso in Cassazione degli avvocati Pantaleo Cannoletta e Alessandro Costantini Dal Sant, in ragione del quale fu annullata la condanna a 20 anni rimediata nel processo abbreviato e confermata in secondo grado e disposto il nuovo giudizio d’appello finalizzato a rideterminare la pena conclusosi nei giorni scorsi.

L’annullamento,  ma  in relazione a valutazioni sulla recidiva, riguardò anche Michele Sterlicchio, 56 anni di Lecce (anche questi difeso dall’avvocato Cannoletta), che rimediò 10 anni e 4 mesi.

La sentenza fu invece confermata nel resto (come riportato in un precedente articolo), incluso il risarcimento del danno in favore del Comune di Monteroni, parte civile con l'avvocato Tony Indino.

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