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Cronaca

Operazione “Final blow”, dissequestrati beni per circa 300mila euro

I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce hanno restituito il patrimonio sequestrato nel settembre del 2020 a Salvatore Bruno e ai suoi familiari

LECCE - E’ stato disposto il dissequestro di beni dal valore complessivo di circa 300mila euro per Salvatore Bruno, 55enne di Lizzanello, e i suoi familiari, finiti sotto chiave nel settembre del 2020, sette mesi dopo l’operazione antimafia  “Final Blow”.

Il nuovo provvedimento è stato emesso nei giorni dalla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, presieduta dal giudice Pietro Baffa (a latere le colleghe Valeria Fedele e Francesca Mariano), che ha così accolto le argomentazioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Gabriele e Giovanni Valentini. I legali sono riusciti a ricostruire la provenienza di ciascun bene, dimostrando fosse lecita.

Si tratta, in particolare, di due autovetture di marca Mercedes, di una Fiat 500L, di un gommone di 9 metri dotato di due motori fuoribordo Honda da 250 cavalli, di due appartamenti, le quote di partecipazione a una società di locazioni nel settore turistico e fondi sul conto corrente sui 40mila euro.

Il collegio ha inoltre imposto a Bruno, la sorveglianza speciale per tre anni dopo che avrà finito di scontare la pena.

Lo scorso 17 gennaio, il 55enne era stato condannato a 14 anni e mezzo anni di reclusione (in linea alla richiesta della sostituta procuratrice Giovanna Cannarile) nel processo discusso col rito ordinario (scaturito proprio dall’inchiesta “Final Blow”) in cui era accusato di aver fatto parte della Sacra Corona Unita come referente per il territorio di San Foca (marina di Melendugno).

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