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Cronaca

Processo a 47 No Tap, in aula testimonianza dell'ex country manager

Michele Mario Elia, per tre anni a capo delle operazioni in Italia per il gasdotto a partire dall'aprile 2016, è stato ascoltato su due episodi del marzo del 2018 per i quali ha firmato la denuncia-querela

LECCE - Nel procedimento penale contro 47 persone riconducibili al Movimento No Tap, che si oppone alla realizzazione del gasdotto con approdo a San Foca, è comparso oggi in qualità di testimone Michele Mario Elia, già country manager della società. Elia risulta anche come indagato in un secondo procedimento relativo sempre alla realizzazione delle contestata opera ed è stato condannato a sei anni per la strage di Viareggio in veste di amministratore delegato di Rfi (all'epoca del tragico incidente).

Davanti al giudice Pietro Baffa, Elia, che è stato scortato in aula bunker dalle forze dell'ordine, è stato sentito su due episodi del 2 marzo del 2018: per il primo quattro degli imputati rispondono di violenza privata in concorso. Avrebbero intimidito la dipendente dell'info point di Melendugno, sollecitandola ad abbandonare l'ufficio anche ricorrendo a gesti piuttosto eloquenti. Altre persone, non identificate, avrebbero poi lanciato uova contro il locale, facendo temere alla giovane di essere fisicamente in pericolo. 

Il secondo episodio, riferito alla stessa data, è quello della sottrazione di un tappetino posto all'ingresso dell'info point, finito poi in un cassonetto dei rifiuti. Del gesto dimostrativo risponde una sola persona. Sostanzialmente l'ex manager ha risposto di aver apposto la sua firma alla denuncia-querela predisposta dall'ufficio legale di Tap sulla base di quanto riferito dalla dipendente dell'istituto di vigilanza preposta all'ufficio di Melendugno.

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