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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Processo Tap, il giudice cambierà un’altra volta. Udienza rinviata, ma interviene il presidente

Nuovi intoppi: dal trasferimento di Pietro Errede nel tribunale di Bologna alla questione della sua incompatibilità perché lo studio legale che difende un imputato assiste il magistrato nel procedimento in cui è indagato per corruzione

LECCE - E’ stato rinviato per l’ennesima volta il processo sui presunti illeciti commessi nella realizzazione del gasdotto Tap. E’ stata un’udienza lampo quella che si è tenuta stamattina  nel palazzo di giustizia di viale Michele de Pietro, a Lecce, e nella quale non sono mancati gli intoppi.

Non solo perché il “nuovo” giudice, Pietro Errede, che aveva preso il posto (secondo il sistema tabellare) della collega Silvia Saracino - sostituita prima da Valeria Fedele, poi da Maria Francesca Mariano - a breve prenderà servizio nel tribunale di Bologna, ma soprattutto perché si è posta la questione della sua incompatibilità: lo studio Laforgia che difende uno degli imputati assiste anche il giudice nel procedimento penale in cui è indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti.

Proprio ieri il Csm ha accolto l’istanza avanzata dal magistrato di essere  trasferito, in considerazione dell’inchiesta aperta nei suoi riguardi dalla Procura di Potenza, negandogli però la sede di Bari, per ragioni di incompatibilità legate al fatto che in questa città, il convivente, Alberto Russi (indagato nello stesso procedimento) è iscritto all’albo degli avvocati e la sorella Grazia è sostituta procuratrice.

Insomma, l’udienza si era aperta nella consapevolezza generale che il giudice sarebbe cambiato un’altra volta, ma oggi sembra davvero sia stato raggiunto l’apice dello sbando.

Senza entrare nel merito delle questioni, il magistrato si è limitato a rinviare l’udienza al prossimo 1° febbraio.

Gli avvocati difensori di parte civile avevano dichiarato di sentirsi indignati per la gestione di un processo che sarebbe dovuto entrare nel vivo già due anni fa. Ma non ha lasciato attendersi l'intervento del presidente di sezione Pietro Baffa che nel pomeriggio ha adottato un provvedimento con il quale ha comunicato chi sarà il prossimo giudice, sempre seguendo le indicazioni tabellari. Sarà la giudice Mariano e in aula si ritornerà quindi nelle date che la stessa aveva già definito da sostituta, la prima delle quali sarà il 10 novembre.

L’elenco degli imputati

Il processo vede al banco degli imputati 18 persone e la società: Michele Mario Elia, di 73 anni; Gabriele Paolo Lanza, di 56 anni e Marco Paoluzzi, di 46 anni, il primo nelle vesti di country manager di Tap, il secondo come project manager e il terzo in qualità di direttore dei lavori.

E ancora: Lucio Mello, 55 anni, di Veglie, titolare dell’omonima impresa a Carmiano impegnata nell’espianto e trasporto di ulivi; Massimiliano Greco, 47 anni, di Arnesano, legale rappresentante dell’impresa addetta alla installazione della recinzione; Antonio Vallone, 49 anni, di Galatina, legale rappresentante della società subappaltatrice, con sede a Melpignano, del montaggio della recinzione. E poi i manager della Saipem, ossia il principale appaltatore per i lavori di costruzione del micro tunnel e del tratto di condotta offshore Albania-Italia: Luigi Romano, 63anni, di Siracusa; Adriano Dreussi, 57 anni, di Pagnacco (in provincia di Udine); Piero Straccini, 62 anni, di Pescara; e Luca Gentili, 51 anni, di Milano.

Nell'elenco anche: Yuri Picco, 41 anni, di Villanova di San Daniele (in provincia di Udine) ed Aniello Fortunato, 41 anni, di Ascea (in provincia di Salerno), il primo nel ruolo di responsabile di commessa e il secondo di direttore tecnico di cantiere della Icop, la società incaricata di realizzare il pozzo di spinta; Giuseppe Mariano, 54 annui, di Copertino, direttore di cantiere della Sme strade; Giuseppe Cesario Calò, 67 anni, di San Cesario, datore di lavoro di Geoambiente srl con sede a Cavallino; Maurizio Luigi De Pacalis, 60 anni, di Galatina, rappresentante della società che ha fornito il calcestruzzo; Claudio Coroneo, 63 anni, di Galatina, amministratore dell’impresa addetta al montaggio della recinzione, e il socio Pantaleo Notaro, 59 anni, di Galatina; Alessandro Niccoli, 40 anni, di Brindisi, amministratore dell’impresa che ha eseguito i lavori. C’è poi la società Trans Adraiatic Pipeline Ag Italia (Tap) nelle persone di Luca Schieppati ed Elisabetta De Michelis, in qualità di direttori dotati di poteri di rappresentanza.

Articolo aggiornato alle ore 17.30 del 27 ottobre 2020 con il provvedimento del presidente di sezione Pietro Baffa.

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