rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Rapina e violenza privata all’ex amica, inflitti più di 6 anni di reclusione

Emesso il verdetto nei riguardi della 36enne leccese accusata di aver reso impossibile la vita di una donna alla quale era stata legata da un rapporto di amicizia

LECCE - E’ stata condannata a sei anni e tre mesi di reclusione (a fronte dei cinque invocati dalla pubblica accusa) Fiorina Calcagnile, la 36enne leccese finita più volte sulle pagine della cronaca locale per furti e rapine (qui la notizia dell'ultimo arresto).

Rispondeva di una sfilza di reati, tutti ai danni di una ex amica: stalking, lesioni, tentata estorsione, violazione di domicilio, rapina e violenza privata. Ma nel processo hanno retto solo queste due ultime accuse (con la violazione di domicilio assorbita in quella di rapina), mentre è stata disposta l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” per le altre.

La sentenza è stata emessa ieri dalla seconda sezione penale del tribunale di Lecce, composta dalla presiedente Bianca Maria Todaro e dalle colleghe Roberta Maggio e Chiara Panico, e contempla anche il pagamento di una multa di 2mila euro.

Era parte civile al processo la presunta vittima, una 45enne leccese, rappresentata dall’avvocato Angelo Vetrugno. Fu la sua denuncia a mettere in moto le indagini coordinate dal pubblico ministero Luigi Mastroniani, sostituito in aula dal collega Alberto Santacatterina.

Stando alle carte dell’inchiesta, il rapporto tra le due donne avrebbe iniziato a deteriorarsi a partire dal mese di settembre del 2022, quando Calcagnile avrebbe iniziato a manifestare condotte invadenti e persecutorie che sarebbero sfociate in azioni di inaudita violenza. Lettere, continue telefonate dal tono minaccioso e appostamenti sarebbero stati la parte meno grave della storia.

In alcune occasioni, la 36enne avrebbe aggredito fisicamente la malcapitata, arrivando anche a lanciarle addosso un pesante posacenere che per fortuna questa riuscì a schivare.

“Ti spacco la porta...ti demolisco la casa”, queste le frasi che avrebbe rivolto alla ex amica qualora si fosse rifiutata di ospitarla, ma quando gli fu data questa possibilità, avrebbe messo a soqquadro il suo appartamento. In una circostanza, sempre secondo l’accusa, l’imputata avrebbe spintonato la 45enne contro il muro e le avrebbe stretto le mani al collo. Il 20 dicembre del 2022, al diniego dell’ex amica di consegnarle 500 euro, le avrebbe sferrato schiaffi e tirato i capelli.

Ma non finisce qui. Il 28 gennaio scorso, dopo aver forzato la porta di ingresso, Calcagnile si sarebbe introdotta in casa della vittima, e dopo averla presa a pugni e schiaffi, impossessandosi della borsa, l’avrebbe trascinata per i capelli fuori dall’abitazione, strappandole di mano e gettando a terra il telefono con l’intenzione di romperlo per impedirle di chiedere aiuto alla polizia.

Non appena saranno note le motivazioni della sentenza (entro novanta giorni), l’imputata valuterà il ricorso in appello con la sua avvocata di fiducia, Loredana Pasca.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rapina e violenza privata all’ex amica, inflitti più di 6 anni di reclusione

LeccePrima è in caricamento