Recuperata la barca naufragata nelle acque di Badisco

OTRANTO - Monitorata per due giorni al largo di Badisco, in località “Villaggio Paradiso”, ad una distanza di circa 500 metri dalla costa, dai militari della guardia costiera della capitaneria di porto di Otranto e dal rimorchiatore della Castalia, messo a disposizione dal Ministero dell’ambiente: l’imbarcazione naufragata nelle acque salentine nella notte del 29 novembre, con a bordo circa duecento migranti arrivati da lontano, dopo una controversa manovra e un incagliamento, è stata recuperata in queste ore, con il determinante intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco, unitamente a una squadra terrestre sempre di quest’ultimi.

Il natante, tipo baglietto, come raccontato nelle ormai note cronache, nel disperato tentativo di fuga, messo in atto dagli scafisti all’avvistamento delle motovedette della Finanza, si è rovesciato su un fianco, naufragando malamente nelle acque di Badisco, senza fortunatamente far vittime nell’incidente. Dopo le operazioni di recupero dei dispersi, con l’accompagnamento degli immigrati al centro “don Tonino Bello” di Otranto, la capitaneria di porto ha avviato la fase di controllo dell’area, per programmare il recupero del natante, scongiurando peraltro il rischio di un possibile inquinamento. Inoltre, i militari della guardia costiera hanno vigilato sulla sicurezza della navigazione.

Ci sono, dunque, volute circa 48 ore, per riuscire a recuperare l’imbarcazione, trasportata successivamente nel porto di Otranto, dove è stata sottoposta a sequestro. Per quel che concerne la situazione al centro, già nella serata di martedì, le forze dell’ordine, al termine delle operazioni di identificazione degli immigrati, hanno provveduto al trasporto di un centinaio di persone nei vari centri pugliesi. Nella giornata di ieri, poi, la chiusura delle indagini sui presunti scafisti, con l’arresto di due persone e il fermo per altre tre.