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Cronaca Galatone

Casa di riposo a Galatone, replica la cooperativa: “Verbali di conciliazione rispettati”

Pubblichiamo integralmente la nota del presidente della cooperativa che gestisce la struttura per anziani. Nelle scorse settimane si sono alternate proteste e polemiche tra Ugl, una parte dei lavoratori e l’Ambito di Nardò

GALATONE – Sulla vicenda della casa di riposo a Galatone, di cui avevamo scritto nelle scorse settimane in occasione di alcuni incontri presso l’Ambito di Nardò, riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica del presidente della società cooperativa che gestisce la struttura per anziani, Antonio Vetracca. Presso il tavolo convocato a Nardò, un’organizzazione sindacale aveva chiesto la rescissione del contratto nei confronti della cooperativa, accusata dai referenti  di aver licenziato dei lavoratori sindacalizzati.

 “Continuo ad essere additato come il male assoluto dei problemi della casa di riposo di Galatone, ma così non è. Necessita fare chiarezza. Nel 2020 ed ho iniziato a gestirla (prendendomi ogni responsabilità a far data dal 27/10/2020), rilevando una situazione inaccettabile, che sfociava in situazioni al “limite della legalità”. Anzi risultano ancora ad oggi in atto le verifiche da parte dell’avvocato Massimiliano Petrachi e dell’ avvocato Matteo Sportelli, incaricati per la disamina di ogni questione attinente e collaterale, sia in sede civile che in sede penale, di tutte le vicende imputatemi di cui non conoscevo e continuo a non avere contezza. L’inizio è stato, nel giugno 2021, periodo in cui ho interessato il mio studio di consulenza di fiducia per la verifica e gestione degli adempimenti contabili. Nel periodo indicato, procedevo a farmi “spazio” fra la documentazione completamente assente, la documentazione incompleta, le scadenze amministrative - tributarie e le scadenze di pagamento somme, nonché la gestione dei pagamenti stipendi ed altri adempimenti di rito. Per far fronte alla normale gestione, conoscere le esigenze degli operatori della struttura ed eventuali problematiche, ho deciso di promuovere un incontro con i dipendenti della struttura, all’epoca dei fatti nessuno sindacalizzato. Ribadisco che stiamo parlando di giugno 2021. Tale incontro, purtroppo, non ha dato i risultati sperati, nonostante lo sforzo profuso e richiedendo a tutti gli operatori di sottoscrivere apposito accordo sindacale con le relative spettanze maturate e non erogate dalle precedenti gestioni, che mi hanno preceduto. Alcuni dipendenti hanno reagito in maniera “scomposta” senza nessuna giustificazione, utilizzando toni non pacati e discriminando la mia figura sia come persona che come titolare della struttura. Rammaricato per l’accaduto, ma consolato dal resto degli operatori, non comprendevo il motivo di cotanta “aggressione” nei miei confronti. Successivamente, a distanza di alcuni giorni, è giunta la risposta. Pervenivano, via Pec, alcune deleghe sindacali e, successivamente, continue richieste di pagamento mai avanzate fino ad allora. Tale “strano” comportamento, risultava destabilizzante. Non risultava comprensibile, il comportamento di alcuni lavoratori che dopo 5 anni richiedevano emolumenti mai corrisposti e, soprattutto, richiesti prima, eppure la gestione era diversa. In ogni caso, è giusto che ogni dipendente abbia il sindacato di riferimento, ma è anche doveroso che lo stesso sindacato dialoghi costruttivamente con il datore di lavoro ed anche con gli altri sindacati presenti. Tale dialogo non è mai esistito, nessuna telefonata, nessun accesso in azienda, neanche per visitare la struttura, oggi orgoglio di un riscatto sociale che viene invidiato da molti. La stessa sigla sindacale non conosce la presenza e l’esistenza in struttura di altre sigle. Come mai? Tanto mi stimola un pensiero speciale, una critica oppure, meglio, una autocritica: forse non sono una persona di bella presenza? Dal giugno 2021 ad oggi posso asserire con fermezza che sono stati effettuati tutti i controlli con l’ausilio dei professionisti incaricati – che ringrazio - ed è per questo che ci siamo attivati a far comprendere, sia all’amministrazione comunale di Galatone (in persona del sindaco) che all’ambito di  Nardò, le criticità riscontrate, prima fra tutte quella che alcuni dipendenti, assunti dalle precedenti gestioni, stavano lavorando con dei “titoli non conformi”, che saranno presto oggetto di verifica da parte della magistratura. Pertanto, mi chiedo, come mai chi doveva vigilare non ha vigilato? Come mai chi ha vigilato non è intervenuto su questa situazione? Come mai su altre situazioni simili l’amministrazione è stata elemento trainante per azioni disciplinari?  Il malcontento generato è frutto di una distorsione diffamatoria dei fatti in danno della struttura e di chi la rappresenta nell’odierno quotidiano della nuova gestione.

L’articolo del 9 giugno rappresenta una situazione differente da quella realmente esistente, infatti i verbali di conciliazione risultano rispettati, nonostante la parte inadempiente non risulti la casa accoglienza. Ad oggi gli accordi risultano regolarmente corrisposti come da disposizioni indicate negli accordi stessi. La situazione rappresentata dal sindacalista e segretario provinciale Ugl è del tutto personalistica, difatti nessuno può o deve operare al di sopra della Legge. Le irregolarità “millantate” sono frutto di un giudizio personalistico del segretario provinciale che non ha nulla a che fare con l’attività sindacale presuntivamente svolta dalla stesso.  Pertanto, in qualità di presidente dalla coop casa accoglienza sono ben lieto di attendere ogni decisione da parte dell’autorità giudiziaria, che adiremo senza indugio per far cessare ogni comportamento lesivo in danno alla struttura che rappresento.

Sono ben lieto di richiedere, con sollecitudine, l’incontro con l’amministrazione comunale di Galatone e Nardò e la partecipazione dell’Ambito competente, al fine di spiegare con l’audizione richiesta le criticità oramai presuntivamente sanate. Ringrazio e sollecito l’amministrazione del Comune di Galatone, con il personale appello a non “svendere” la nostra struttura, operando sempre per il bene degli ospiti”.

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