Il 73enne accoltellato dal figlio ha anche ferite al capo: sotto sequestro un martello
I medici del reparto di Rianimazione, dove l’anziano si trova ricoverato da domenica, è stato colpito anche alla testa: i carabinieri hanno rinvenuto un attrezzo ancora intriso di sangue
LIZZANELLO – I carabinieri tornano sul teatro del tentato omicidio di domenica mattina. Nelle scorse ore, infatti, i militari della stazione di Lizzanello, assieme ai colleghi della Sezione investigazioni scientifiche dell’Arma, hanno raggiunto l’abitazione al civico 3 di via Paganini dove si è verificata la violenta lite domestica. Durante quel diverbio, degenerato davanti agli occhi di tutti i componenti della famiglia, è rimasto gravemente ferito Severino Longo, un 73enne del luogo, accoltellato dal figlio Antonio alla gola, al volto e alla testa.
Sono proprio i colpi al capo, accertati con maggiore precisione dal medico che lo ha in cura presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, ad aver insospettito sanitari e inquirenti. Quelle ferite non potrebbero essere state causate da una caduta o da uno spintone, ma sono risultate compatibili con tagli provocati da un martello. Gli investigatori locali dell’Arma, guidati dal maresciallo Vito Prete, sono pertanto tornati nella casa della vittima, assieme ai colleghi coordinati dal luogotenente Vito Angelelli. All’interno, come sospettato, è stato rinvenuto il martello, sul quale vi sono ancora delle tracce di sangue.
Si tratta dell’arnese utilizzato dal 48enne, ora in stato di arresto presso l’ospedale leccese con l’accusa del tentato omicidio di suo padre. Quest’ultimo, dopo il ricovero e un delicato intervento chirurgico nel quale gli è stata asportata la laringe, versa ancora in condizioni disperate. Le lesioni all’altezza della gola sono state troppo profonde, e lui lotta in un letto d’ospedale per restare in vita. Le indagini, intanto, proseguono sotto il coordinamento del pm presso la Procura della Repubblica di Lecce, Roberta Licci.
