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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Sette scooter su dodici "truccati", la polizia locale torna a fare piazza pulita

Fermo per qualche mese per motivi tecnici, è di nuovo operativo il banco prova velocità mobile. Multe e fermi amministrativi

LECCE – Negli anni ’80 e ’90 andava in voga il “motorino truccato”.  Ma ci sono usanze che superano i tempi e seguono le evoluzioni. Divenuti Sì e Vespe quasi oggetto di modernariato, oggi che in strada sfrecciano scooter, tricicli, quadricicli e quad, la voglia di alzare l’asticella della potenza resta intatta anche nelle nuove generazioni.

Solo che i controlli si fanno sempre più rigidi. E quanto sia diffuso il fenomeno, lo indicano i numeri. Dopo uno stop di qualche mese dovuto a motivi tecnici, la polizia locale ha ripreso i controlli sulle eventuali modifiche che consentono ai veicoli di  oltrepassare la velocità massima indicata dalle case costruttrici sul certificato di circolazione, in fase di omologazione.

Ben sette su dodici, dunque, sono stati i ciclomotori fermati ieri e che, sottoposi a controlli, non hanno superato il vaglio tecnico del centro mobile di controllo della Motorizzazione civile. Sono così scattati multe e fermi amministrativi per 60 giorni.

Il servizio è stato svolto dalla polizia locale in collaborazione con il personale specializzato del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le verifiche, grazie al banco prova velocità mobile, ritornato operativo (per il terrore dei possessori di ciclomotori).

Ieri, su tutti i ciclomotori soggetti a sanzione, è stata riscontrata una velocità superiore ai 55 chilometri orari, rispetto ai 45 consentiti. In un caso, un “Vespino”, immatricolato nel 1994,  l’asticella del contachilometri della prova velocità ha raggiunto i 70 chilometri. Ma manomettere le caratteristiche tecniche e costruttive, per aumentare la velocità dei veicoli, ne compromette anche la sicurezza.

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