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Cronaca

Basta furti e contaminazione delle acque: rivoluzione tecnologica nelle zone industriali

Centinaia di dispositivi innovativi negli insediamenti di Lecce-Surbo, Casarano, Nardò-Galatone e Galatina-Soleto, grazie a un maxi finanziamento del ministero dell’Interno

LECCE - Per quanto le forze dell’ordine siano impegnate sul territorio per svolgere controlli capillari, bisognerà puntare infuturo sulla tecnologia. E’ il pensiero del prefetto di Lecce, Claudio Palomba, durante la presentazione in via XXV Luglio del progetto "Azienda sicura": centinaia di innovative videocamere che saranno installate nelle principali aree industriali del Salento per contenere episodi criminali, reati ambientali compresi.  Con un maxi finanziamento disposto dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, per un importo di 3 milioni e 197mila euro e su richiesta dell’Asi, il Consorzio per l’area di sviluppo industriale, si punterà alla sicurezza di quattro insediamenti industriali del Tacco: saranno infatti installate telecamere intelligenti, di ultima generazione, nell’ambito di una iniziativa denominata “Azienda sicura”. Saranno gli agglomerati Lecce-Surbo, Nardò-Galatone, Galatina-Soleto e la zona industriale di Casarano i primi a beneficiare del sistema di videosorveglianza.  Per la prima area sono previste 106 videocamere, 60 per Casarano, 38 per Galatina e, infine, 48 per Nardò. Le prossime, però, saranno quelle di Maglie-Melpignano, Tricase-Specchia-Miggiano e Gallipoli.

Il video: la zona industriale di Lecce tra le più critiche

Al momento sono stati stanziati dei fondi per l’80 per cento delle aree “sensibili”, come ha specificato il questore leccese, Leopoldo Laricchia. “Abbiamo preferito la totale sicurezza di poche zone, invece di munire di pochi dispositivi un po’ tutte, ma senza risolvere il problema”. Un potente impianto di sorveglianza sarà installato nel giro di 18 mesi, si spera entro il 20 febbraio del 2020: una serie di speciali dispositivi saranno dislocati lungo l’intero perimetro di ogni agglomerato. Sarà sufficiente accedere all’area e la videocamere rileverà automaticamente il numero di targa. Con il collegamento alle banche dati delle forze dell’ordine, inoltre, si potrà subito verificare se quella targa risulta rubata o utilizzata in altri episodi delittuosi.  Gli apparecchi elettronici poi  avranno funzione “autotracking”, ossia di puntamento automatico di individui in movimento ad altra risoluzione. I mezzi pesanti e motocicli potranno essere rilevati, anche ad elevata velocità, con una precisione del 95 per cento. Sarà inoltre realizzata anche una rete di trasmissione dati ad alta velocità, in fibra ottica affiancata ad una rete trasmettitori wireless che fungerà da rete di “riserva” per tutti gli accessi video.IMG_7625-3-3

Le immagini saranno tutte centralizzate e, per reprimere i reati ambientali, particolari sensori capteranno l’eventuale alterazione della qualità dell’acqua e dei terreni, inviando un sms e messaggi di allarme alla centrale operativa preposta ai controlli. Sarà impossibile, a quel punto, sversare sostanze nocive nei terreni monitorati come accaduto in passato. Nella scelta delle quattro aree principali, sono stati valutati tra parametri: l’ampiezza della zona industriale, la sua produttività e il numero dei reati registrati negli ultimi due anni. Inutile sottolineare quella più critica è risultata la zona industriale di Lecce-Surbo: laddove la media nazionale ha registrato un decremento dei reati del 3,7 per cento, quella salentina, invece, si attesta a un più 11,7 per cento. La vulnerabilità dell’insediamento di Lecce-Surbo, in particolare, è riscontrabile dai numerosi furti o danneggiamenti di cui la cronaca locale ha abbondantemente scritto nel corso degli ultimi mesi.

“Puntiamo alla prevenzione”, ha dichiarato Angelo Tondo, presidente del consorzio Asi Lecce. “Finalmente una risposta concreta grazie alla prefettura, alla questura e a tutte le forze dell’ordine che hanno lavorato per la stesura del progetto presentato al ministero dell’Interno. Quest’ultimo ci ha addirittura assegnato risorse aggiuntive rispetto a quelle previsti”. Dell’importanza della prevenzione, ribadita dallo stesso prefetto leccese, ha anche parlato il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro. “Confidiamo in tempi brevi di realizzazione, poiché i reati nelle zone industriali ci hanno portato a riflettere”. Soddisfazione per l’approvazione del maxi progetto anche da parte del questore di Lecce, Leopoldo Laricchia, del presidente della Provincia, Antonio Gabellone, del colonnello dell’Arma Giampaolo Zanchi e del comandante provinciale della guardia di finanza, colonnello Luigi Carbone.

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