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Cronaca Diso

Zincheria a Diso, il Tar di Lecce annulla il provvedimento della Provincia

Con sentenze del 21 giugno, il tribunale amministrativo rende nullo l'atto di Palazzo dei Celestini con cui si escludeva l'impianto dalla valutazione di impatto ambientale. Decisive le problematiche esposte dai ricorrenti

DISO - Il Tar Puglia - sezione di Lecce -, con le sentenze 1459 e 1460 del 21 giugno ha disposto l’annullamento del provvedimento della Provincia di Lecce di esclusione dalla valutazione di impatto ambientale dell’impianto di Zincheria, con sede a Diso. I ricorsi sono stati presentati dal comune di Spongano, preoccupato della salute dei propri cittadini, e da alcuni abitanti di Spongano e Diso, le cui case sono vicine all’impianto e che risentivano pesantemente degli effetti dell’impianto di zincatura in termini di impatti acustici e di emissioni in atmosfera, tutti rappresentati e difesi dall’avvocato Luca Vergine del foro di Lecce.

La Provincia di Lecce ha emesso il provvedimento impugnato nel procedimento di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, del quale l’opificio di Diso ha fatto richiesta. Nel provvedimento annullato, la Provincia ha “liquidato” le problematiche dei ricorrenti come di difficile individuazione in quanto “…l’apprezzamento degli effetti negativi sulla salute e/o benessere dei singoli individui esula dal campo della usuale valutazione ambientale”.

I giudici del Tar hanno testualmente censurato la motivazione della Provincia: “La soluzione prescelta dalla Provincia di escludere la rilevanza del fattore umano, se riferito a singoli individui (così come quella di 'arrendersi' alle difficoltà derivanti, all’atto pratico, dalla stima degli impatti), va censurata poiché essa comporta una sostanziale elusione del dettato normativo, atteso che “la protezione e il miglioramento della qualità della vita umana” non possono intendersi riferiti alla comunità e non ai suoi componenti”.

Inoltre, il Tar, nell'ulteriore approfondimento degli impatti ambientali descritti nella determina provinciale, ha accolto le censure dei ricorrenti anche sotto il profilo dello smaltimento delle acque meteoriche e di dilavamento (pluviali). In questo caso, i giudici amministrativi hanno ritenuto sussistente un impatto ambientale significativo, trattandosi di "acque reflue industriali", autorizzate allo scarico dalla provincia attraverso "un sistema di grigliatura e di desabbiatura e non già di depurazione delle acque", nonostante sui piazzali dell'industria "possono essere presenti 'eventuali sostanze inquinanti', provenienti dall'attività industriale".

La sentenza del Tar fa notare che con tale sistema le "acque vengono immesse negli strati superficiali a mezzo di una trincea assorbente scavata nelle calcareniti, senza sistema di depurazione (non essendo tale il sistema di grigliatura e desabbiatura) provocando l'inquinamento della falda sottostante", già censita dal piano tutela delle acque della Regione Puglia.

La sentenza del Tar che ha annullato il provvedimento della Provincia di Lecce arresta il procedimento di  rilascio della autorizzazione integrata ambientale alla industria di Zincheria.

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