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Al Red Village, è tiepida l’accoglienza per il “compagno” Fausto Bertinotti

Al campeggio dei giovani comunisti di Frassanito, serata in tono minore per l’ex leader di Rifondazione comunista: colpa forse di vecchie ruggini tra le anime della sinistra, fatto sta che si riducono le presenze al dibattito

OTRANTO - Se la classe operaia non andrà in paradiso, non è tempo di “gloria” in terra neanche per i leader di un tempo: nel “Red Village” di Frassanito, il campeggio “proletario” dei giovani comunisti, provenienti da vari paesi del continente, ieri sera, è stato di scena l’ex presidente della Camera ed oggi titolare dell’omonima fondazione, Fausto Bertinotti.

Un’accoglienza “tiepida” quella con cui l’ex sindacalista, già segretario di Rifondazione Comunista, ha ricevuto dai giovani, peraltro ridimensionati nei numeri rispetto agli appuntamenti precedenti. Sarà colpa di qualche screzio, mai totalmente sanato, con le tante “sinistre” italiane, nella diaspora esasperata vissuta nel ventennio berlusconiano, o forse per via delle responsabilità che qualcuno ancora gli attribuisce nel fallimento del centrosinistra di governo. E pensare che solo qualche anno fa era salutato dall’ala massimalista come un leader carismatico, tutta falce e martello. E con la passione per il cashmire.

In realtà, si storce anche il naso, dinanzi alle recenti dichiarazioni rilasciate sul discusso vitalizio. Fatto sta che, alle dieci, con quasi un’ora di ritardo rispetto al programma prende via la serata di dibattito: non c’è, come detto, un’assemblea da grandi occasioni e tra le sensibilità presenti serpeggia anche qualche malumore su presunte contestazioni politiche. L’ex presidente della Camera, accompagnato dall’assessore regionale, Nicola Fratoianni, si accomoda al tavolo dei relatori e tiene il suo intervento, sciorinando, come da consuetudine, i suoi argomenti e le dissertazioni che lo hanno reso conto.

Schiva, però, i giornalisti, mandando a dire che essendo fuori dalla politica non se la sente di intervenire sulle materie di attualità. Una contraddizione in termini, visto che, poi, nella serata, è chiamato a parlare dei medesimi argomenti e lo fa liberamente. Sembra persino a tratti anacronistico rispetto al contesto che lo accoglie. Dopo il “compagno” BertinottiDSC_0507 - Copia-2 prova anche a rilassarsi, giocando a bigliardino, intrattenendosi a parlare ancora fino a tarda sera.

Uno dei giovani presenti, tra quelli che non sembrano ammaliati dalla presenza dell’ex segretario di Rc, osserva il tutto con insofferenza e confida: “È un personaggio di un’altra epoca”. Un altro, invece, sorride rivedendo sull’i-phone l’imitazione di Corrado Guzzanti, l’unico che riesce a strappargli un’espressione divertita. Sic transit gloria mundi.

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