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Politica Cavallino

Tutti contrari alle biomasse, ma non senza strascichi polemici

I circoli del Pd di Lizzanello, Merine, San Cesario e San Donato, replicano alle dichiarazioni di Renato Stabile sui presunti pareri regionali in materia: "Già fatto ciò che era di sua competenza. Provincia contraddittoria"

CAVALLINO - Tutti contrari alla centrale a biomasse tra Cavallino e San Donato: piovono i no delle forze politiche da ogni latitudine contro l’impianto, ma non si spengono neanche le polemiche. A finire sotto accusa da parte dei circoli Pd di Lizzanello, Merine, San Cesario e San Donato, questa volta è il consigliere provinciale del Pdl, Renato Stabile: quest’ultimo sarebbe colpevole per il Pd di arrivare a proporre con notevole ritardo delle iniziative rispetto a quelle messe in piedi dagli stessi circoli.

“Andrebbero, però, evitate le strumentalizzazioni – si legge in una nota -, soprattutto se basate su dati assolutamente privi di fondamento; perché per vincere le battaglie occorre innanzitutto partire dai fatti per come sono, non per come, per mera logica di schieramento, si vorrebbe che fossero. È veramente singolare che le sacrosante preoccupazioni legate alla possibile realizzazione di una centrale a biomasse di grandi dimensioni (25 mw) siano strumentalmente orientate contro (presunti) pareri della Regione Puglia o, ancor peggio, verso il presidente Vendola”.

DSC01392-4Sotto osservazione le dichiarazioni del consigliere Stabile, che avrebbe spronato l’amministrazione di Cavallino ad uscire dall’ambiguità della propria posizione rispetto alla centrale, senza “nascondersi” dietro i “pareri della Regione Puglia, del Tar Lazio o del nuovo commissario”. A queste affermazioni, il Pd risponde puntualizzando come si tratti di un impianto la cui legittimità non possa che essere vagliata “alla luce della normativa nazionale”: “La Regione – dichiarano dal Pd - ha già fatto tutto quanto nelle proprie competenze e possibilità per limitare al massimo gli insediamenti di questo tipo nelle aree agricole. Non c'è dubbio che forte e chiaro, senza equivoci, deve giungere alla Regione l'appello affinché nulla venga trascurato nella istruttoria tecnica, che deve essere rigorosissima nella tutela della salute dei cittadini; e già, in attesa che si esprima definitivamente, il massimo delle garanzie è stato offerto dalla Regione in questo senso”.

Per i circoli Pd, è altrettanto chiaro che “se non fosse per la deliberazione della Provincia di Lecce il progetto di quella centrale sarebbe già abbondantemente morto e sepolto”: “L'unico dato certo, fondamentale ed ineludibile della procedura sin qui svolta, infatti – precisano -, è la valutazione di impatto ambientale positivamente conclusa dalla Provincia; sicché, allo stato, l'atto fondamentale della valutazione ambientale, di competenza della Provincia, rimane favorevole alla realizzazione della centrale, nonostante il parere espresso all'unanimità dal consiglio provinciale”.

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