rotate-mobile
Politica

Residenti contro pub e ristoranti: scintille tra anime del centro storico

Alcune famiglie si dicono penalizzate dal limite di due permessi ciascuna e ritengono il provvedimento in vigore dal primo maggio molto sbilanciato dalla parte dei gestori di locali pubblici. La replica degli assessori De Matteis e Foresio

LECCE - Un comitato di residenti del centro storico ha approfittato della giornata di apertura al pubblico di alcune dimore storiche per pubblicizzare il proprio dissenso rispetto al nuovo regolamento di accesso e transito alla zona a traffico limitato, in vigore dal primo maggio.

I "capi d'accusa" nei confronti dell'amministrazione comunale sono molteplici: aver consegnato ai gestori dei locali pubblici "ben rappresentati in consiglio comunale e nella stessa giunta", la parte antica della città e, in generale, averla trasformata in un "luna park" senza controlli né per quanto riguarda l'ordine pubblico né per l'aspetto igienico-sanitario. Secondo questi concittadini presto il centro storico finirà per essere a uso esclusivo dei B&b, senza più studi professionali né attività artigianali in un contesto nel quale i residenti vengono a "malapena tollerati".

Un'altra nota dolente sta nella possibilità prevista dal regolamento di richiedere al massimo due permessi per la sosta per ciascun nucleo familiare (non dotato di posto auto privato). Un limite che viene visto come limitazione del "diritto elementare di accedere alla propria abitazione di residenza con le auto di proprietà" (sì, ma quante?).

Nel mirino del comitato sono finite inoltre le cosiddette telecamere in uscita, quelle cioè che controllano le targhe delle auto che utilizzano i varchi per uscire dal centro storico oltre gli orari consentiti. Su questo punto l'assessore alla Mobilità, Marco De Matteis ha così risposto: "La Ztl è protetta dalle telecamere, che tengono traccia dei flussi in entrata e in uscita, come più volte negli anni hanno richiesto le associazioni dei residenti che storicamente chiedono meno auto. Anche per questo, non tenere accese le telecamere in uscita significherebbe legittimare la pratica di entrare nel centro storico con l’auto negli orari di libero accesso, parcheggiare abusivamente e uscire all’orario che più è comodo al trasgressore, vanificando di fatto ogni restrizione oraria".

Paolo Foresio, che ha invece la delega alle Attività produttive e al Turismo, ha invece ribaltato la prospettiva dei residenti per quanto riguarda la presunta proliferazione di attività di somministrazione: "Nella nota del comitato c’è una evidente alterazione della realtà dei fatti. La delibera che ha riguardato i cambi funzionali nel centro storico sta portando ad una diminuzione delle attività di somministrazione, dato che non tutti gli esercizi commerciali dispongono di spazi per adeguarsi ai criteri igienico-sanitari richiesti. Si tratta di attività che si avviano a cambiare tipologia di offerta merceologica, a vantaggio della diversificazione. E dunque di chi vive nel centro storico, che per noi è il quartiere della città più prezioso dal punto di vista storico monumentale. La volontà dell’amministrazione è sempre stata quella di restituire ordine e decoro al centro storico, e così sta avvenendo”.



 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Residenti contro pub e ristoranti: scintille tra anime del centro storico

LeccePrima è in caricamento