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Gestione Covid: FdI chiede il commissario in Puglia, ma il Consiglio respinge la mozione

Sei esponenti di Fratelli d'Italia, da dicembre col dito puntato contro Emiliano e Lopalco per presunte défaillance nella gestione della pandemia, hanno chiesto il commissario: la maggioranza in Consiglio non ci sta

BARI – Dal mese scorso l’intento era manifesto: sei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia - Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo-  avevano infatti preannunciato una mozione di sfiducia nei confronti della gestione dell’emergenza sanitaria in Puglia dell’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco e del governatore Michele Emiliano. Alla denuncia del malcontento è seguita la richiesta di commissariamento da parte del Governo. Un commissario, dunque, per sopperire  alla presunta mala gestio del epidemiologo e del presidente della Regione.

La mozione contro la conduzione delle politiche sanitarie in materia Coronavirus - ritenuta dagli esponenti di Fratelli d’Italia “insufficiente, carente e dannosa”-  è approdata nel consiglio regionale che si è svolto in giornata, ma gli esponenti della maggioranza l’hanno respinta: nessun commissario alla Sanità, dunque. Già il mese scorso, i portavoce pugliesi del partito di Giorgia Meloni avevano stilato un elenco di circa 25 punti coi quali si “bacchettava” l’amministrazione Emiliano per la diffusione del virus sul territorio regionale, evidenziando l’alto tasso di mortalità rispetto alle altre aree del Sud Italia. Il gruppo di Fratelli d'Italia intendeva estendere quella bozza di proposta, poi approdata in aula oggi, anche agli altri partiti di centrodestra per impegnare il Consiglio regionale a dichiarare “l’inadeguatezza del duo Emiliano/Lopalco nell'affrontare l'emergenza e a chiedere al Governo di commissariare la Puglia”.

Numerosi gli aspetti criticati. I consiglieri di FdI hanno testualmente puntato il dito contro il  mancato rispetto della privacy dei pazienti e la mancata fornitura dei dispositivi di protezione e di tamponi al personale sanitario, passando per l'inefficace potenziamento del numero dei posti letto in terapia intensiva e per quelli invece aggiudicati in Fiera del Levante a Bari, con una procedura d’urgenza del costo di 10 milioni di euro. Spesa che, a detta dei firmatari di quella lista di debolezze amministrative, non sarebbe stata “conforme alle norme sancite dal ministero per allocazione”.

 “Esiste da parte di Lopalco la presunzione di essere l’unica voce che è in grado di leggere e interpretare gli indicatori. Non è così? La lettura deve essere sincrona e oggettiva, perché i numeri sono numeri e quando Lopalco replica che, hanno avuto l’autorizzazione per implementare i posti letto di terapia intensiva il 2 novembre scorso, noi, di Fratelli d’Italia, non possiamo non evidenziare che siamo a gennaio e i posti letto di terapia intensiva, sia pure pianificati alla Fiera del Levante, non ci sono ancora. Questo dato ha portato la Puglia al superamento del valore soglia del tasso di occupazione di terapia intensiva, che in alcune occasioni è stato del 49%. Non solo, ricordiamo a Lopalco che non esiste solo il Covid e in Puglia stiamo privando posti letto di terapia intensiva a persone non positive al virus. Ancora, quando Lopalco parla di 1,8 tracciatori per 10mila abitanti, noi guardiamo il rovescio della medaglia e guardiamo i risultati. Noi, infatti, non pensiamo di dire che è venuto meno il tracciamento quando c’era il picco, ma è venuto meno all’inizio”.

Per argomentare le proprie tesi, gli esponenti di destra hanno aggiunto: “Ad esempio, all’inizio dell’anno scolastico in Puglia, quando non è stato c’è stato il potenziamento dei trasporti e questo ha determinato la diffusione dei casi nella popolazione scolastica: si viaggiava in 70-75 su un pullman della capienza di 50, a conferma che preventivamente non si è fatto nulla per arginare la seconda ondata in Puglia. In sintesi, se fosse vero quello che dice Lopalco, noi saremmo in zona bianca, non in zona gialla. Invece, per l’assessore tutto è stato fatto nella maniera corretta. Come se in Puglia non ci fossero i problemi che ogni giorno vengono denunciati. Forse non si rende conto, l’assessore, che quanto detto offende tutti quei pugliesi che lamentano disagi, disservizi ogni volta che hanno a che fare con la Sanità pugliese. La differenza fra l’assessore e noi, del centrodestra, è che noi vorremmo vivere una Regione dove ci si ammala e muore di meno. E nonostante i suoi ‘numeri’ e le sue performance in aula il dato della mortalità è un altro: se ipoteticamente togliessimo la Lombardia dall’Italia, sarebbe in linea con la media nazionale che è influenzata dai morti nelle regioni settentrionali. Questa non è una strumentalizzazione, è un dato”, hanno dichiarato i consiglieri e il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia.  

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