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Perrone sarcastico con Emiliano: "Potenziare la raccolta, ma con quali soldi"?

Un decreto regionale impone a Comuni ed enti di garantire adeguati livelli igienici e sanitari soprattutto nelle località turistiche

LECCE – Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, risponde con un certo sarcasmo al decreto regionale con cui il governatore Michele Emiliano ha imposto di potenziare i servizi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti, soprattutto in quelli a forte vocazione turistica o sede di manifestazioni culturali ed eventi di intrattenimento.

Il provvedimento sollecita il mantenimento di livelli igienico sanitari adeguati “anche incrementando la frequenza e gli orari dei servizi di spazzamento e di raccolta, al fine di garantire un livello igienico-sanitario ottimale” oltre ad una serie di prescrizioni per gli enti statali o concessionari (Comuni, Province, Anas, Parchi) sulla rimozione e smaltimento dei rifiuti abbandonati.

Per il primo cittadino di Lecce, però, servirebbero misure di sostegno pratiche oltre che indicazioni teoriche: “Sia come sindaco di un comune capoluogo di provincia ad altissima vocazione turistica che come vice presidente Anci, chiedo al governatore se, per caso, ha ritenuto di dover destinare delle risorse straordinarie ai comuni rivieraschi per questi servizi aggiuntivi. A Lecce, così come credo nella maggior parte dei comuni alle prese con scarsa disponibilità nelle casse comunali, abbiamo già provveduto ad organizzare per l'attività ordinaria”.

Perrone chiede inoltre di “interrompere il trasferimento dei rifiuti di Brindisi presso l'impianto di Cavallino a partire dal primo luglio”. Il sindaco di Lecce ricorda infatti che nei mesi estivi “la quantità dei rifiuti conferiti dai comuni del Salento negli impianti di biostabilizzazione della provincia di Lecce triplica rispetto alla normale media. Ragion per cui è impossibile sostenere il carico di rifiuti provenienti da province limitrofe”.

Intanto però a Lecce le cose non vanno affatto bene e le segnalazioni arrivano numerose tutti i giorni tra sacchetti abbandonati da cittadini incivili e non censiti dal punto di vista tributario (e che dunque non possono ritirare il kit di contenitori e buste per il porta a porta) e difficoltà oggettive nell’organizzazione della raccolta differenziata, soprattutto in alcuni quartieri. Nel rione Leuca, tanto per dirne una, un anonimo residente esasperato ha invitato a non usare le aiuole come punto di conferimento dei rifiuti o come toilette per cani. 

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