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"Incendiare gli ulivi non è un metodo": Emiliano sceglie toni diplomatici

A margine della conferenza sul Piano di sviluppo rurale, il presidente della Regione dimostra cautela nei confronti di un fenomeno che sta letteralmente mettendo in ginocchio i vigili del fuoco

LECCE - Che dietro la piaga degli incendi che da settimane sta letteralmente incenerendo il suolo salentino ci sia anche la mano di chi vuole liberarsi degli ulivi malati di xylella, è "certificato" dalle parole pronunciate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della conferenza stampa sul Piano di sviluppo rurale.

"Non è un metodo quello di incendiare gli ulivi - ha dichiarato il governatore - bisogna fare attenzione e sorvegliare i propri uliveti anche quando non sono produttivi per evitare che terzi possano danneggiarli, mettendo in pericolo la vita delle persone e facendo anche un atto di inciviltà molto grave. Peraltro gli incendi possono rendere complicata una cosa che invece con le aerofotogrammetrie dei singoli uliveti lasciati lì, è molto più semplice e senza problematiche. Ricordo infatti che ci sono i soldi sia per l’espianto sia per il reimpianto”.

Insomma, da Emiliano una specie di avviso bonario per un problema che, probabilmente, dovrebbe essere aggredito con più decisione: intanto perché da giugno a settembre la bruciatura delle stoppie e scarti vegetali è di per sé vietata, ma anche perché i vigli del fuoco, l'anello debole della catena, sono allo stremo: in più occasioni, durante il mese scorso hanno fatto sentire più volte la propria voce, ma complessivamente le iniziative per una più ampia dotazione di uomini e mezzi sono insufficienti al fabbisogno. Non bruciano solo ettari di macchia mediterranea e aree boschive, come purtroppo da consuetudine, ma sempre più spesso sono gli uliveti il centro di propagazione dei roghi. E capita che ci scappi anche la vittima.

Nella conferenza l'assesore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, ha commentato con una certa fiducia che "la nuova dotazione finanziaria che abbiamo a disposizione ci consentirà di rispettare primariamente gli obiettivi del Green Deal per un’agricoltura sostenibile da punto di vista ambientale, sociale ed economico. Al contempo, si potrà dare risposta alle giuste aspettative delle tante ditte in posizione utile nelle graduatorie di alcune delle misure maggiormente attenzionate del nostro Psr. Altra importante decisione riguarda il territorio salentino vessato dalla xylella per il quale abbiamo condiviso la necessità di stanziare ulteriori risorse da destinare al Piano nazionale di rigenerazione olivicola con attenzione particolare alla riforestazione e alla filiera del legno”. 

Il Psr fino avrà una dotazione di 544 milioni di euro per il prossimo bienno legata ai fondi europei, condizionata però a una efficente capacità di spesa. E su questo fronte arriva il monito di Coldiretti: “Serve l’impegno concreto di tutti per accelerare gli iter procedurali e le domande di pagamento, perché restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe inaccettabile, così come per far arrivare concretamente i 543 milioni di euro del biennio 2020-2022 alle imprese agricole e ai giovani che sognano di lavorare in agricoltura la condizione essenziale è che siano predisposti bandi snelli e sia sburocratizzato l’iter che ha bloccato il Psr ancora in corso”, haa dichiara il presidente, Savino Muraglia".

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