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Nuove regole per Ztl, destinazioni d'uso nel centro, rifiuti e mobilità: 2020 anno di novità

A sei mesi dall'insediamento dopo la vittoria elettorale al primo turno, un punto della situazione su provvedimenti e obiettivi dell'amministrazione. Sullo sfondo i vincoli di bilancio e i problemi più critici

LECCE - Nel primo semestre del 2020 sono attesi passaggi importanti nella città di Lecce, il cui esito inevitabilmente determinerà un primo, seppur parziale giudizio, sull'azione del governo cittadino: l'aggiustamento di rotta nell'appalto dei rifiuti, nonostante le perplessità della minoranza, il varo di un piano dei trasporti con la riorganizzazione delle linee dei bus, la regolamentazione delle variazioni di destinazione d'uso per i locali nel centro storico, tema sul quale la giustizia amministrativa sta indicando in maniera univoca una direzione, e l'approvazione del piano comunale delle coste. Nodo, quest'ultimo, sul quale la contrarietà di una parte degli operatori balneari è senza condizioni.

Ma, se per i bilanci sembra onestamente ancora presto, sei mesi dalla proclamazione a sindaco di Lecce, grazie alla vittoria elettorale al primo turno, il periodo delle festività natalizie fornisce l'occasione per fare il punto della situazione amministrativa e politica. Dopo l'interruzione della prima esperienza di governo cittadino con le dimissioni nel gennaio scorso, Carlo Salvemini è stato rieletto a maggio con il 51 per cento dei voti, ricevendo così un mandato pieno, senza più la zavorra dell'anatra zoppa e nonostante avesse scelto la strada del piano pluriennale di rientro per migliorare la fragile situazione finanziaria dell'ente. 

Si è sempre tenuto alla larga dalla retorica delle scadenze: cento giorni, sei mesi, un anno. Ma il governo cittadino sta procedendo alla velocità che immaginava?

“La velocità di un’amministrazione pubblica non è mai quella che un sindaco si augura perché, inevitabilmente ci sono rallentamenti, soste obbligate, deviazioni dal percorso pensato però devo dire che dopo una fisiologica fase di rodaggio, dovuta anche alla circostanza che, tra giunta e consiglio comunale, circa un terzo dei componenti è alla prima esperienza, oggi sono soddisfatto della direzione di marcia”.

L’approvazione del regolamento sui dehors rappresenta un tassello concreto del mosaico. Al di là del dettaglio dei vari articoli, si ordina una materia finora priva di riferimenti certi e si danno certezze agli operatori per i loro investimenti. Quando, secondo lei sarà possibile approvare il piano delle coste?

“Abbiamo aperto fasi importanti di approfondimento: per il piano delle coste siamo stati il primo comune in Puglia ad avvalersi della possibilità, indicata dalla legge regionale, di un dibattito pubblico a cui hanno preso parte i portatori di interesse. Adesso predisporremo un report per la commissione Vas (valutazione ambientale strategica, ndr) con le conclusioni e le proposte emerse. Inoltre ribadiremo gli impegni che assunti su alcune deroghe al Piano regionale che poi dovranno essere validate dagli enti sovraordinati. Il nostro obiettivo è adottare in giunta e poi approvare in consiglio il piano delle coste entro il primo semestre del 2020. Un percorso che deve essere tenuto separato da quello, comprensibilmente oggetto di maggiore attenzione, relativo al rinnovo delle concessioni balneari: vicenda che ha tempi e strumenti diversi di regolazione”.

“Il settore Urbanistica sta predisponendo una bozza di provvedimento per sciogliere il nodo della variazione di destinazione d’uso dei locali del centro storico, per disinnescare una miccia accesa in conseguenza di scelte compiute nell’ultimo ventennio. A breve ci sarà la presentazione del nuovo regolamento di accesso alla zona a traffico limitato che preciserà nuovi modi e orari di fruizione veicolare e non all’interno del centro storico. Sono i passaggi compiuti in questo primo scorcio di amministrazione che declinano una visione: l’amministrazione si muove passo dopo passo, tenendo conto  delle necessità dell’area urbana diffusa”.

L’orizzonte del mandato è coerente con la sfida che è poi la più complessa, quella del nuovo Pug che la città attende da tempo?

“Assolutamente sì, noi abbiamo l’obbiettivo di presentarlo alla città entro il nostro mandato politico-amministrativo”.

Trasporto pubblico: Sgm è in scadenza e inevitabilmente cambierà pelle. Poi c’è la necessità di raccordarsi con i Comuni dell’hinterland, per cui lei aveva immaginato la possibilità di un bando unico che però sarebbe in deroga rispetto alla normativa. Tra questi due paletti come si può garantire nel breve un servizio più efficiente agli utenti?

“Dopo l'ultima riunione tecnica tra assessorato alla Mobilità, Sgm e consulenti del Piano Urbanistico della Mobilità Sostenibile, siamo pronti per il nuovo Piano di esercizio dei bus urbani, che terrà conto dei chilometri aggiuntivi di percorrenza che ci sono stati riconosciuti dalla Regione. La città è pronta per un nuova idea del trasporto pubblico con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, intensificare le frequenze, garantire i collegamenti tra periferia e centro e valorizzare per quanto possibile la filovia. Lo presenteremo in Commissione, per poi illustrarlo nel dettaglio alla città”.

“Sul tema della scadenza Sgm nel 2020 valuteremo le opzioni di gara tra le quali la norma ci consente di scegliere. Sull'estensione ai Comuni limitrofi nell'avviso per il servizio di trasporto pubblico urbano prevederemo premialità a chi garantirà forme di raccordo con i centri limitrofi. Anche su questo passaggio daremo presto conto alle commissioni, al Consiglio e alla cittadinanza”.

La raccolta differenziata e il porta a porta non sono più una novità, ma negli anni sono emersi limiti e problemi. Come amministrazione avete pensato di ricorrere al quinto d’obbligo – più soldi per l’azienda a fronte di maggiori servizi -, una soluzione che non piace alla minoranza che ha definito questa decisione un regalo. Era quella l’unica via percorribile?

“Solitamente i regali vengono accolti con gioia di chi li riceve, noi invece siamo chiamati a superare le resistenze di Monteco rispetto alla sottoscrizione del quinto d’obbligo contrattuale. Le ricostruzioni che leggo spesso sono parziali. Come ho detto dobbiamo colmare le inadeguatezze del capitolato messo a bando cinque anni fa,  introducendo il porta a porta su tutto il territorio comunale e aumentare i servizi di spazzamento, meccanico e manuale, e la copertura di strade, comparti e parchi che oggi, a causa di quelle scelte, non vengono puliti regolarmente”.

In alcuni rioni, penso a San Pio, litorale, Leuca, l’abbandono dei rifiuti continua a essere un fenomeno frequente. Non sembra un caso che siano zone dove è diffusa la pratica degli affitti in nero: come se ne esce?

"Abbiamo riorganizzato l’unità di controllo sugli abbandoni, stiamo potenziando l’utilizzo delle fototrappole e ci siamo dotati di un drone per il controllo del territorio per l’individuazione di discariche abusive. Quartieri puliti è una iniziativa che ha un valore di presa in cura dello spazio pubblico, che vorrei tutti i leccesi considerassero un’estensione della propria abitazione privata”.

Dopo le festività la campagna elettorale per le regionali entrerà nel vivo: non teme possa invadere il campo dell’attività dell’amministrazione e alterare gli equilibri tra i gruppi consiliari?

“Non credo proprio e comunque farò da argine a eventuali deviazioni di percorso. L’amministrazione è impegnata nel governo della città, senza distrazioni. Poi è chiaro che  con i nostri profili politici e le nostre biografie ci sentiremo dentro questa competizione elettorale che tra l’altro è ancora nella fase di individuazione delle candidature”.

L’impegno diretto del vice sindaco, Alessandro Delli Noci, al fianco del governatore uscente attende solo di essere ufficializzato. Se per il centrosinistra dovesse andar bene, ci potrebbero essere conseguenze sulla sua giunta. Ha pronto un piano?

“Chi mi conosce bene sa che io prediligo il passo regolare alla corsa veloce. Non prefiguro scenari che sono ancora lontani e che sono legati a tante scadenze e a tanti esiti. Oggi non ci sto proprio pensando”.

Di recente in consiglio comunale il M5S ha contribuito all’approvazione di alcuni provvedimenti. Secondo lei è più merito della temporanea alleanza di governo a livello nazionale o del merito delle proposte?

“Credo ci sia una valutazione di merito sui provvedimenti, con esiti diversi. E questo ribadisce secondo me l'atteggiamento di maturità di una forza di minoranza e non di opposizione pregiudiziale, di controllo e giudizio sul merito dei provvedimenti. Ma non penso influisca il quadro nazionale”.

Concludo ritornando alla casella iniziale: vincendo al primo turno, opzione giudicata davvero improbabile alla vigilia, ha ricevuto un chiaro mandato per una stagione amministrativa radicalmente diversa dalla precedente. Ma come si può declinare il cambiamento e farlo arrivare ai cittadini con limiti di bilancio così pesanti come quelli del Comune di Lecce?

"Abbiamo obiettivi di mandato che sono coerenti alla situazione di bilancio. Avere i conti in ordine garantirebbe certo una velocità di crociera più spedita. Oggi siamo costretti a dire molti no rispetto ai sì che vorremmo, a pesare l’impatto dei provvedimenti sulle risorse disponibili, a verificare che la situazione di tesoreria sia sempre sotto controllo, ad accompagnare la Lupiae, che è ancora dentro una procedura di concordato preventivo in continuità, sono alla fase finale dell’omologa. È chiaro che questo lavoro sottrae tempo che vorremmo impiegare in altro modo. Ci rasserena il fatto di non aver promesso nulla che non si possa mantenere. Ora ci impegneremo a mantenere ciò che abbiamo promesso”.

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