rotate-mobile
Politica

Ateneo, alto rischio di un sotto-finanziamento. Il rettore Zara fa il punto della situazione

Primo ‘forum’ con la stampa. Si discute del futuro dell’ateneo tra nuovi Pas e interventi per il sostegno della ricerca. Cresce il numero delle immatricolazioni (+12 percento) e si definiscono indennità di carica e gettoni di presenza per gli amministratori

LECCE – Organi d’informazione a colloquio con i neo rettore Vincenzo Zara in occasione del primo ‘forum’ indetto per comunicare al grande pubblico le notizie più rilevanti dell’università del Salento. O meglio, del nuovo corso dell’ateneo che riparte proprio dalle relazioni periodiche con la stampa. Il successore di Domenico Laforgia, impegnato sulla via della pacificazione istituzionale, in prima battuta rende nota la sua volontà di spianare la strada alla comunicazione semplificando le modalità d’accesso al sito web di Unisalento, nella parte che riguarda gli ordini del giorno di Senato accademico e Consiglio d’amministrazione.

Per poi passare ad affrontare le questioni più tecniche che riguardano il futuro dell’università. Il primo nodo riguarda i Pas, percorsi abilitanti speciali, intesi come percorsi professionali rivolti ai docenti  con tre anni di esperienza scolastica. I Pas, che sostituiscono i Tfa, si caratterizzano per la mancanza del tirocinio obbligatorio e delle prove di ingresso. E non a caso la partita degli aspiranti al ruolo si gioca tutti sui grandi numeri: 70 mila in tutta Italia, di cui 3 mila in tutta la regione. Su scala nazionale, poi, 25 mila sono in attesa di accedere all’istruzione nella scuola primaria e dell’infanzia.  Il rettore non ha nascosto la propria preoccupazione per un sovraccarico didattico dovuto sia all’introduzione dei Pas ed alla concorrenza che potrebbe scatenarsi tra laureati e diplomati, sia alla partenza del II ciclo dei vecchi Tfa.

Il livello di allarme sale, poi, intorno ai requisiti di docenza dettati dal decreto Ava (numero 47 del 2013) che risultano particolarmente stringenti. L’ateneo salentino, al pari di altre università italiane, si potrebbe trovare in condizioni di difficoltà oggettive per l’attivazione dei nuovi corsi di laurea, alla luce del blocco del turn over del personale docente ( le possibilità di nuove assunzioni a Lecce si aggirano intorno al 17 percento) e per via della costanze contrazione dei fondi destinati agli atenei (Ffo). I rettori italiani riuniti nella Crui (l’apposita conferenza) si stanno adoperando per correre ai ripari proponendo un ‘allentamento’ delle maglie strette del decreto, a partire già dal prossimo anno accademico.

Buone notizie arrivano, invece, dal fronte delle immatricolazioni all’università del Salento che registraun significativo aumento rispetto all’anno precedente: + 12 percento, pari a 379 unità in più. Le stime, per quanto provvisorie e suscettibili di modifiche, fotografano i  nuovi ingressi in ateneo, senza considerare quella fetta di studenti (per lo più indecisi) che si iscrive al primo anno in virtù di un passaggio di corso.

Il rettore torna, poi, sul tema dolente dei finanziamenti all’ateneo salentino ricordando come, finora, sia stata definita solo la ‘quota base’ del Fondo di finanziamento ordinario pari a 65 milioni di euro. La quota variabile verrà assegnata, invece, sotto forma di premio per i risultati conseguiti nella didattica e nella ricerca. Il decreto ministeriale (in via di definizione) che indicherà i criteri di ripartizione dei fondi potrebbe, però, penalizzare l’università salentina che non brilla proprio nel settore della ricerca, come evidenziato dalle recenti valutazioni sulla qualità sancite nella Vqr. La sfida del futuro è rappresentata, quindi, dalla necessità di migliorare le performance complessive dell’ateneo, a partire da alcuni interventi: rispristinando la quota di finanziamento dei dipartimenti per la “ricerca di base”; potenziando gli assegni di ricerca (100 mila euro la cifra stimata) ; individuando ulteriori risorse per aumentare le borse di dottorato (le previste 36 potrebbero arrivare a 48) e per coprire 10 posti aggiuntivi di ricercatore a tempo determinato nell’università del Salento che si sommano ai 45 posti già promessi dalla Regione Puglia; avviando con l’ente regionale un’azione di sostegno per il finanziamento dei posti di dottorato ‘senza borsa’.

Il prossimo Consiglio d’amministrazione sarà poi impegnato anche sul fronte delle indennità di carica e dei gettoni di presenza: discussione già rinviata a causa del ritardo con cui era giunta la precedente documentazione. Per quanto riguarda l’indennità che spetta al rettore, Zara mette le mani avanti per sgombrare il campo da interventi demagogici: si tratta di un rimborso previsto per legge cui si può solo rinunciare. Ma, spiega lui, la cifra corrisposta (12 mila euro netti) non solo è simbolica se rapportata a quella di molti altri atenei, ma è legata ad un fine preciso: la copertura assicurativa sui rischi e responsabilità legali connesse alla funzione di rappresentante della comunità accademica. La cifra non copre, quindi, “la mole di lavoro” ulteriore che il rettore svolge “a titolo gratuito”.

L’indennità corrisposta al prorettore vicario arriva a 5 mila euro netti mentre i direttori di dipartimento hanno diritto ad una cifra “irrisoria” di 2 mila euro annui. Indennità di carica e gettoni di presenza spettano anche ai componenti del Collegio dei revisori dei conti e del Nucleo di valutazione, ai componenti esterni degli organi di governo e ad alcuni studenti. Sostanzialmente, aggiunge Zara, non si tratta di emolumenti elargiti discrezionalmente, ma di una misura che distribuisce le risorse sulla base del carico personale di responsabilità.

Infine, oggi inizierà ufficialmente l’attività di prorettori e delegati con una prima definizione di obiettivi e finalità e giovedì la Crui delibererà sul rinnovo della Giunta cui si è candidato anche Vincenzo Zara.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ateneo, alto rischio di un sotto-finanziamento. Il rettore Zara fa il punto della situazione

LeccePrima è in caricamento