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La minoranza attacca su Alba Service: "Scoperchiato il vaso di Pandora"

Dopo le dichiarazioni di un operaio, subito smentite dal consigliere Martella, il centrosinistra commenta: "E'la punta di un iceberg"

LECCE – Dopo le affermazioni rese ieri da un lavoratore di Alba Service, relativamente alla presunta consegna di un quantitativo di legna a casa del consigliere provinciale Roberto Martella, effettuata con mezzo aziendale e con materiale ricavato da un intervento ordinario per la manutenzione del verde in una scuola, questa mattina gli esponenti della minoranza hanno fatto il punto della situazione in cui versa la società interamente partecipata dalla Provincia.

Rispetto all’episodio specifico, che il diretto interessato ha smentito categoricamente riservandosi di intraprendere iniziative a sua difesa, Dell’Abate, Siciliano, Scorrano e Caputo hanno dichiarato di affidarsi al lavoro delle autorità (l’operaio è stato identificato a ascoltato), ma hanno anche parlato della “punta di un iceberg di una situazione che si ripete: in occasione di altri Consigli provinciali i lavoratori avevano già denunciato lo svolgimento di alcuni servizi a titolo privato”.

L’opposizione alla maggioranza guidata da Antonio Gabellone ha rivendicato il merito di aver aperto uno squarcio sulla società partecipata:  “Abbiamo cominciato a scoperchiare il vaso di Pandora – ha commentato Dell’Abate - e ne sta venendo fuori di tutto: dal buco di bilancio dell’ente, perché nella società partecipata risulta un credito di oltre 2 milioni di euro mentre nei conti della Provincia risulta una cifra pari a 600 mila euro; all’affidamento all’esterno di commesse che dovevano essere assegnate ad Alba service, per finire con l’appalto dei servizi di verifica, accertamento e supporto alla riscossione per la Cosap (tassa) che, secondo lo stesso ingegnere Corsini, poteva essere affidato ad Alba Service”.

Scorrano ha anticipato la richiesta di un consiglio alla presenza del liquidatore perché si capisca in modo definitivo se ci sono speranze per la società e quali strade intraprendere”. L’esito del referendum sulla legge di revisione costituzionale potrebbe riaprire qualche spiraglio di sopravvivenza per la società, ma la minoranza resta convinta che non ci sia la volontà politica da parte del governo provinciale.

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