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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Polemica su Ramelli, FdI sollecita una posizione ai vertici di Unisalento

Resta caldo il tema della proposta, votata dal consiglio comunale, di intitolazione di una via o piazza al giovane missino ucciso nel 1975 a 18 anni e tutte le vittime dell'odio politico

LECCE - Diventato un caso nazionale per l'intervento sulla stampa di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, la polemica sorta dopo la decisione del consiglio comunale di Lecce di proporre alla commissione Toponomastica l'intitolazione di una via o piazza a Sergio Ramelli (e a tutte le vittime dell'odio politico) - militante del Fronte della Gioventù morto a Milano nel 1975 a seguito delle gravi ferite riportate in un'aggressione da parte di un gruppo della sinistra extraparlamentare - è destinata con ogni probabilità a ulteriori seguiti. 

Meloni ha stigmatizzato i contenuti della nota che due corsi di laurea di area politologica dell'Università del Salento hanno indirizzato al consiglio comunale, contestando l'arretramento rispetto alla strumentalizzazione con fini revisionistici del neofascismo. I passaggi di quel comunicato sono apparsi così severi e per altro verso irrituali che il presidente dell'assise cittadina, Carlo Mignone, ha risposto per le rime, rivendicando rispetto per la discussione e le decisioni maturate nel consiglio, espressione della sovranità comunale.

Oggi il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Saverio Congedo, e quello pugliese, il deputato Marcello Gemmato, hanno aggiunto un nuovo capitolo alla vicenda: "Quando l'Università del Salento boccia il voto del consiglio comunale di Lecce a favore dell'intitolazione di uno spazio cittadino a Sergio Ramelli, non solo compie un atto amorale ma viene meno al principio di terzietà, schierandosi di fatto con un'area politica che, in questo momento storico, tenta di predominare proprio con il metodo dell'indottrinamento, decidendo arbitrariamente quando e se qualcosa è giusta o meno". 

I due esponenti di Fratelli d'Italia chiamano in causa i vertici dell'ateneo, sollecitando una presa di posizione "per comprendere se quello è l'indirizzo di tutta l'Università salentina o solo di una parte di essa. La storia di Sergio Ramelli va oltre il semplice racconto dell'eterna antitesi tra destra e sinistra: Sergio Ramelli era, ad esempio, uno studente con la sola colpa di aver espresso le sue idee in un compito a scuola. Ed è singolare che proprio la culla dell'istruzione si schieri, concettualmente, contro la libertà di pensiero".

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