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Proposta in commissione

Un polo per le imprese innovative: la proposta di Progetto Città per il Pug

Il consigliere Giannotta ha esposto la proposta del gruppo consiliare all'assessora Rita Miglietta. L'idea è quella di agevolare l'insediamento di realtà create da giovani ricercatori di Unisalento

LECCE - La previsione nella pianificazione urbanistica di un polo per le imprese innovative è la richiesta che il gruppo consiliare di maggioranza "Progetto Città" ha rivolto all'assessora all'Urbanistica, Rita Miglietta. Lo scopo è quello di agevolare l'insediamento delle realtà create dai giovani ricercatori dell'Università del Salento anche attraverso una infrastruttura logistica funzionale.

Secondo il consigliere Marco Giannotta, che nel corso della seduta odierna della commissione urbanistica ha lanciato la proposta, si deve partire dall'assunto che la declinazione di Lecce come città universitaria è cambiata rispetto ai primi anni del 2000: “In quegli anni, con una popolazione studentesca di circa 37mila tra studenti e studentesse, il focus del dibattito pubblico era il rafforzamento dei servizi agli studenti (alloggio, spazi di socializzazione e mobilità pubblica (città-campus e interna) attesa la loro temporanea (almeno per la durata del ciclo di studio) permanenza in città. Oggi, l’amministrazione leccese, impegnata all’elaborazione e adozione del Piano Urbanistico Generale deve interrogarsi su quale possa essere il suo ruolo rispetto a uno scenario molto diverso e più complesso di quello dei primi anni 2000, e soprattutto quali interventi prevedere che siano aderenti a ciò che è oggi l’università”.

La proposta di Progetto Città consiste “nell’identificazione di un’area, in agro di Lecce e attigua al campus universitario Ecotekne, che, in base alla pianificazione urbanistica, possa essere candidata a interventi strutturali (di logistica) e infrastrutturali (soprattutto digitali) tali da poter consentire la creazione di un hub delle imprese innovative, ovvero un luogo in cui far localizzare giovani realtà imprenditoriale caratterizzate da: vocazione all’investimento di almeno il 3% del più alto fattore tra costo di produzione e fatturato; assunzione di una forza lavoro altamente qualificata, ossia il 20% dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure il 33% con laurea magistrale ed anche essere titolari; aver depositato o licenziato un brevetto o software".

Insomma, la richiesta è che nell'elaborazione del nuovo Pug si tenga in considerazione la profonda trasformazione che l'università ha attraversato negli ultimi due decenni, "ma perché ciò avvenga - prosegue la nota di Progetto Città - riteniamo necessario che l’amministrazione faccia proprie non solo le esigenze di vivibilità della popolazione studentesca, ma anche quelle di opportunità occupazionale e di crescita scientifico-professionale degli studenti e giovani ricercatori. Il momento storico chiama chi è impegnato nella guida di una comunità e nell’amministrazione di una città a dare il massimo per la crescita del proprio territorio. Questa proposta si muove nel solco dello sviluppo reale della nostra città e della nostra università".

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