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“Valorizziamo i laureati”. Salvemini “cita” Frasca e riparte la polemica

Il consigliere comunale riporta un parere del presidente di Sgm in merito alla gestione di Stp e precisa: "Se lo dico io, è macchina del fango?". Replica piccata di Marti: "Pubblichiamo il curriculum di Umberto Uccella"

LECCE – La nomina di Mino Frasca alla presidenza della Sgm di Lecce ancora tra i temi “caldi” della politica salentina: lo scontro che si è determinato, alla luce della richiesta di Carlo Salvemini, qualche giorno fa, di rendere pubblico il curriculum dei vari candidati al posto, per giustificare in maniera meritocratica la scelta del consigliere provinciale Pdl ed azzoppare il sospetto che si tratti di una “compensazione politica”, da quattro giorni continua a ravvivarsi.

E i toni si fanno spesso aspri, senza che, come spesso accade, la politica sappia dare risposte davvero convincenti, tenendosi aggrappata alla vaga giustificazione del metodo più che del merito delle questioni. La domanda che campeggia da giorni, in fondo, è semplice: per competenza nel settore, abilità professionale, formazione personale chi è stato nominato ad un ruolo di tale responsabilità è la migliore delle opzioni possibili?

È evidente che quanto affermato o chiesto da Salvemini sia, nell’ottica della trasparenza amministrativa e del buon governo, legittimo e logico. Teoricamente, dunque, basterebbe che l’interlocutore, che può fornire risposte utili (in tal caso, il Comune di Lecce), si limitasse a replicare in maniera affermativa, dimostrando la logica delle proprie affermazioni e, cioè, la comparazione delle professionalità escluse, rispetto a quella risultata vincente. Invece, da qualche giorno, ci si avvita sulla logica del “metodo”, dell’idea che “così fan tutti” o “si è sempre fatto”, a parziale giustificazione della vicenda. Non solo, in quanto l’esigenza di trasparenza viene confusa con l’attacco “pretestuoso” alla persona.

Fatto sta che sul “ragionevole dubbio” prosegue una polemica che sembra non essere di facile soluzione. Sul proprio sito web, stamattina, il consigliere comunale, Carlo Salvemini, riporta una dichiarazione dello stesso Frasca, rilasciata alla stampa locale il 4 agosto 2012, in cui sosteneva il principio che, nelle aziende dei trasporti, venivano nominati professionisti o tecnici esperti nella materia e che lauree e master di tanti giovani dovessero essere considerati.

La dichiarazione integrale era questa: “Mi sono venute spontanee alcune domande: cosa può dire l'amministratore unico di Stp ai tanti e valenti giovani della nostra provincia che si laureano, frequentano master e poi, non trovando alcun posto di lavoro libero, ingrossano la fila dei disoccupati? Non ci sono nel Salento professionisti e tecnici esperti nella materia dei trasporti dotati di idonei titoli accademici che possono guidare la Stp?”.

Salvemini aggiunge un proprio commento sul sito, invitando Biagio Ciardo e i consiglieri provinciali “che hanno voluto firmare un comunicato di attacco politico nei miei confronti di rispondere di questa contraddizione”: “Se Mino Frasca fosse sindaco di Lecce – dichiara - non nominerebbe se stesso presidente della Sgm, non potendo indicare nel proprio percorso di studio né laurea né master né competenza alcuna nel settore della mobilità urbana”.

“Se lo dice lui – precisa Salvemini - va tutto bene, e se lo dico io si tratta di una ‘campagna di fango’? A questo punto invito il consigliere provinciale Frasca a rinunciare ad entrare nel consiglio di amministrazione della Sgm e a diventare presidente della stessa; ‘Cosa dovrebbero pensare i tanti giovani valenti della nostra provincia che si laureano, frequentano master e poi ingrossano la fila dei disoccupati?’. E il sindaco Perrone di tenere conto di questa ammissione di inadeguatezza dell'interessato”.

Replica a Salvemini il consigliere regionale del Pdl, Roberto Marti: “Salire in cattedra e puntare il dito: a questo ci ha abituato la sinistra, sempre e comunque, in qualsiasi contesto. Oggi tocca a Mino Frasca, definito ‘inadeguato’ per la nomina a presidente della Sgm soltanto perché non possiede una laurea e - secondo Carlo Salvemini e compagni - sarebbe oggetto di ‘perversi accordi politici’. I soliti pregiudizi sulle cose e sulle persone”.

“Il capogruppo di Lecce Bene Comune – continua Marti - si è detto soddisfatto perché il sindaco Perrone ha accolto la sua proposta: pubblicare online nella sezione ‘trasparenza’ i curricula dei candidati. In questo modo, sempre secondo Salvemini, sarebbe stata evidente la discrepanza tra i percorsi formativi dei diversi candidati e quello dello stesso Frasca”.

Marti avanza una richiesta aggiuntiva “a completamento del ragionamento” di Salvemini: “Perché non rendere pubblico anche il curriculum dell’allora presidente della Stp Umberto Uccella? All’epoca della nomina, segretario dei Ds e dal bagaglio formativo più che discutibile? A differenza dei consiglieri di opposizione, però, io non addito ad Uccella evidenti lacune su un foglio di carta, quanto il percorso fallimentare che ha caratterizzato la società di trasporti della Provincia di Lecce durante la sua gestione”.

“Allo stesso modo – insiste -, invece che chiedere lumi su voti e anno di diploma di Frasca, la sinistra dovrebbe attendere di vederlo sul campo per valutare il suo operato e giudicare quindi la sua figura. Il presidente della Sgm è un uomo eletto dal popolo, apprezzato per la sua attività di militante e di rappresentante politico vicino alla gente. Questa, a nostro parere, non è assolutamente una diminutio, ma un valore aggiunto. Il sindaco Perrone ha inteso premiare una persona giovane che, pur non avendo dalla sua parte una laurea, ha sempre dimostrato di farsi apprezzare per la sua attività politica di prossimità”.

“Come ho già detto – dichiara in conclusione -, salire in cattedra e screditarlo per i suoi studi ‘inadeguati’ è, da parte di Salvemini e dell'intero centrosinistra, un atto irrispettoso nei confronti della persona e del politico. Aspettiamo di avere dati e numeri su cui basarci, per poter tirare le somme: in fin dei conti, nel caso di Uccella, è così che abbiamo potuto giudicare ‘catastrofica’ la sua gestione. Le questioni personali non fanno bene alla politica: ancora una volta i consiglieri di opposizione hanno dimostrato di non averlo compreso”.

 

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